Perché investire in distanziatori eco compatibili anti contagio

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“E guardo il mondo da un oblò … Se sono triste mi vesto come Pierrot” recita una canzone di qualche anno fa. Per uno strano scherzo del destino queste righe tornano alla ribalta, visto l’obbligo di “distanziamenti sociali” fino a qualche mese fa impensabili. Per cui, altro che visuale ristretta dell’oblò e lacrima fissa da Pierrot, di cui cantava Gianni Togni! Oggi si rischia di rimanere letteralmente imprigionati dentro claustrofobici divisori di plexiglass in vacanza, nei ristoranti  , ma una soluzione alternativa forse c’è.  Si tratta dei distanziatori “green”  o  verdi. Vediamo dunque perché investire in distanziatori eco compatibili anti contagio.

Il valore aggiunto dei distanziatori verdi

Cosa s’intende per distanziatore verde? Molto semplicemente si tratta di: spalliere o arbusti fioriti, quindi tutta natura, solo natura nient’altro che natura! La peculiarità sta nell’aver reso modulabili e adattibili in altezza, estensione e profondità queste strutture naturali ai vari contesti. Saranno quindi i florovivaisti, a seconda delle varie esigenze manifestate dal mercato, a suggerire una linea di verde piuttosto di un’altra.

Su quali piante bisogna puntare

Stando infatti all’opinione degli addetti del settore, non tutte le piante sono compatibili alle esigenze manifestate dai vari esercizi commerciali. Una cosa però è certa. In caso di utilizzo di divisori da predisporre per esterni, bisognerà rivolgere l’attenzione alle piante che non soffrono temperature elevate e carenza di acqua.

Tra le proposte che sembrano andare per la maggiore: bambù, vite, cipresso, oleandro, ma anche l’oleandro, l’odoroso gelsomino e le coloratissime bouganville. C’è poi anche chi predilige l’idea di delimitare gli spazi, ricorrendo a dei cespuglietti di more.

Perché investire in distanziatori eco compatibili anti contagio

L’idea è nata a Pistoia, considerata una delle capitali del vivaismo, ma in breve è arrivato un grande apprezzamento anche dall’estero. Una stima sommaria riferisce di circa una sessantina di paesi interessati, in primis Francia e Germania. Quindi un guizzo di genialità che può davvero rappresentare una svolta per bar, ristoranti, spiagge e tutte le altre attività ricettive. Nulla poi vieta di installare uno scorcio fiorito anche sui terrazzi di casa, mai come in questi tempi supergettonati.

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