Perchè il Ministero della Salute richiama il salmone affumicato

salmone

Focus sul perché il Ministero della Salute richiama il salmone affumicato.

Il “richiamo” apparso sulla home page del Ministero in data 26 giugno 2020 è direttamente visibile cliccando qui. Una procedura, questa dei prodotti alimentari, messa sotto la lente d’ingrandimento anche da “Il Fatto Alimentare”. A partire dal primo gennaio 2020, sembra che siano stati fatti ben 47 richiami per un totale di 66 prodotti. Una procedura che sta a testimoniare l’attenzione per i prodotti destinati al consumo, ma che al contempo, non può che far drizzare le antenne. Vediamo quindi di capire perché il Ministero della Salute “richiama” il salmone affumicato.

Il “Richiamo” di un prodotto

Con il Regolamento n.178/2002 è stato introdotto il concetto di “Richiamo” dei prodotti immessi in commercio. Come, del resto, sono stati individuati i cosiddetti OSA, vale a dire gli Operatori del Settore Alimentare, quali unici responsabili della sicurezza degli alimenti commercializzati. Il richiamo, in estrema sintesi, non è altro che una procedura obbligatoria da attuarsi quando un prodotto alimentare, non considerato idoneo, può essere già arrivato nella disponibilità dei consumatori.

In casi del genere l’OSA è tenuto fare tutto quanto è in suo potere per richiamare la totalità dei prodotti in circolazione. La comunicazione dovrà avvenire tramite tutti i canali utilizzati per la distribuzione e la vendita dei prodotti. Dovrà trattarsi di un’informativa efficace e accurata in modo che i consumatori vengano resi edotti del motivo e dei dettagli del richiamo del prodotto non idoneo. Una prassi volta ad evitare il consumo dei prodotti segnalati. Il richiamo si attiva cioè quando la non conformità viene rilevata dopo la messa in commercio dei prodotti.

Quale salmone è stato segnalato

Entrando nello specifico, il Ministero della Salute ha richiamato uno speciale tipo di pesce, il salmone norvegese affumicato a marchi Sarlaks Vegè per rischio microbiologico. Il lotto interessato è quello contraddistinto dal n. 619NI2010D2205. Le confezioni sono di 100 grammi di peso e in scadenza il 6 e il 7 luglio 2020. Il rischio microbiologico, in questo specifico caso, sta a significare che in tali tranci è possibile la presenza di Listeria monocytogenes.

Cosa deve fare il consumatore

Sulla base di queste premesse, a titolo precauzionale, si raccomanda vivamente di non consumare il salmone affumicato con il numero di lotto citato. Del pari, si invitano i consumatori in possesso dei suddetti prodotti, a restituirli al punto vendita dove è avvenuto l’acquisto. Resta inteso che il richiamo non si estende né ad altri lotti degli stessi prodotti, né ad altri prodotti a marchio VéGé e Starlaks.

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