Perché i fondi del MES fanno paura?

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Perché i fondi del MES fanno paura?

Il MES ( acronimo per Meccanismo di Stabilità Europea )  è un organismo che serve finanziariamente ai Paesi particolarmente indebitati in situazioni di emergenza.

Chi ha richiesto  questi fondi è dovuto poi a sottostare alle eventuali richieste della Commissione Europea per eliminare i meccanismi di spesa pubblica fuori controllo.

Questo controllo spaventa la classe politica italiana, perché?

Il problema principale che  disturba i dirigenti europei è la spesa  relativa alla previdenza.

Queste erogazioni  fanno  parte della spesa primaria corrente del bilancio dello Stato.

In alcuni Paesi europei, tra cui l’Italia e la Grecia in particolare, queste sono state  elargite secondo principi di ritorno elettorale sotto grosse pressioni  fatte da vari parti sociali.

Pensioni baby ( 14 anni, sei mesi e un giorno) nel settore pubblico, pensioni di annata, pensioni calcolate completamente con il retributivo hanno fatto aumentare la spesa pubblica.

Ricordiamo che nel 1970 il rapporto Debito/PIL era del 40% e nel 1994 del 124%.

La legge delle baby pensioni risale all’anno 1973. La riforma Dini  per limitare queste pensioni è dell’anno 1995.

Queste pensioni sono prevalenti nel settore pubblico.

Quindi la Commissione Europea in caso di rilascio di questi fondi cercherà di dire qualcosa sul sistema previdenziale italiano. Gli italiani sono estremamente suscettibili sulle proprie pensioni.

Quindi gli slogan elettorali sulle pensioni dovrebbero essere ridimensionati sicuramente.

Perché i fondi del MES fanno paura? Vediamo i vincoli

Questi fondi subito disponibili   destinabili con vincolo di bilancio a spese dirette o indirette relative alla pandemia coronavirus,  devono essere richiesti il prima possibile e  impegnati  subito.

Le “ condizionalità” e  i meccanismi di controllo da parte della Commissione Europea ( la “Trojka”)  sono stati fortemente limitati,  sono rimasti sostanzialmente solo due:

  • Le spese sono soggette a vincolo di bilancio e doverosamente indirizzate a spese sanitarie relative all’epidemia di Covid-19;
  • Un utilizzo “ consapevole” delle risorse messe a disposizione.

Con questi due unici vincoli per la sovvenzione di tali finanziamenti la richiesta europea appare molto ragionevole.

La classe politica dovrà spendere molto bene questi finanziamenti a “ costo zero”, ed utilizzarli   rispettando questi vincoli.

I fondi disponibili per il nostro Paese dovrebbero ammontare a circa 37 miliardi di euro.

La spesa sanitaria pubblica  in Italia ( dati Istat anno 2019)  ammonta a circa 114 miliardi di euro.

I fondi  disponibili del MES, per le spese sanitarie dirette o indirette, ammonterebbero a circa il 32,5% delle spese complessive relativo all’anno 2019, praticamente quasi un 1/3.

37 Miliardi rappresentano un importo  veramente considerevole, dato che durante le varie finanziarie precedenti si spostavano soltanto alcuni miliardi di euro nel settore della sanità.

Rinunciare a questa opportunità unica per un Paese indebitato come il nostro fa  sorgere alcuni  interrogativi sulla classe politica e dirigenziale del nostro paese.

Per gli italiani è sicuramente meglio avere il fiato sul collo della Commissione Europea che rinunciare a questi fondi che potrebbero, se ben spesi, rimettere in movimento lo sviluppo economico messo a terra dalla pandemia del coronavirus.

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