Perché i biscotti si chiamano così e la ricetta dei biscotti antichi

biscotti

I biscotti sono un dessert davvero versatile e possono moltiplicarsi in miriadi di forme e gusti. Anche la loro consistenza può variare: esistono biscotti estremamente friabili e altri, come i cantucci toscani, che sono invece più croccanti. Comunque li si prepari, il loro gusto non delude il palato. Ma in quanti conoscono perché i biscotti si chiamano così e la ricetta dei biscotti antichi?

Ecco spiegato perché i biscotti hanno questo nome

La loro terminologia deriva dal fatto che, nell’antichità, i biscotti venivano cotti due volte (bis-cotti, da biscoctum). Questo accadeva semplicemente perché erano un modo di reimpiegare il pane raffermo. Quest’ultimo veniva cotto una prima volta sotto forma di pane e poi, dopo averlo porzionato, veniva cotto come fosse un biscotto. La loro origine si fa risalire agli antichi Romani, che erano soliti portarli con sé durante le trasferte fuori Roma. Qualche cenno circa la loro comparsa, si colloca anche nell’Egitto degli antichi Faraoni. Una cosa è certa: per essere giunti fino a noi senza troppe alterazioni nella preparazione, la loro ricetta ha certamente funzionato.

La ricetta dei biscotti antichi

Ci si è chiesti perché i biscotti si chiamano così e la ricetta dei biscotti antichi, quindi è d’obbligo proseguire con questa antica ricetta. Essa si fa risalire all’antica Roma e al periodo dei gladiatori. Si tratta di biscotti detti crustula, ottenuti dalla lavorazione di frumento e miele. Essi non presentavano forme particolari, semplicemente perché non esistevano i tanti modelli di stampi presenti al giorno d’oggi. All’interno era presente del vino e, sempre il vino, era servito come accompagnamento per la consumazione del dolce. In un pentolino bisogna far scaldare il vino rosso e dell’acqua con poco olio.

Una volta giunto a ebollizione, il composto viene spostato dal fuoco e fatto raffreddare. In una boule da cucina si versano 500 grammi farina di frumento e 100 grammi di zucchero semolato. Poi vanno aggiunti un pizzico di sale e circa 5 grammi di lievito. In antichità non lo usavano, è vero, ma questo renderà i biscotti leggermente più soffici, seppur si tratti di un biscotto originariamente duro. Essi vanno tagliati come dei grandi gnocchi e poi fritti in olio. Solo dopo cotti, andranno intrisi nella salsa al vino scaldata per qualche minuto.

 

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