Perché Facebook vuole usare i dati degli utenti di WhatsApp

Facebook e WhatsApp

È bufera da quando la galassia di Mark Zuckemberg (che possiede Facebook, Messenger, Instagram e WhatsApp) ha iniziato a distribuire notifiche agli utenti di WhatsApp su un prossimo aggiornamento ai primi di febbraio.

Concerne i suoi termini di servizio e la politica sulla privacy riguardo a come elabora i dati degli utenti. Dal 2016, anno dell’acquisizione da parte del gruppo di Menlo Park, WhatsApp (che vanta due miliardi di clienti) ha l’opzione di condividere alcuni dati con Facebook. Ma finora gli utenti potevano disattivarla.

Ora invece ci è stato comunicato che o accettiamo, oppure ce ne dobbiamo andare. Ecco cosa sta succedendo e perché Facebook vuole usare i dati degli utenti di WhatsApp.

A cosa serve l’opzione tanto contesa

Questa opzione non permette a Facebook di vedere i messaggi crittografati. Tuttavia, permette di raccogliere molti altri dati. Come il numero di telefono, le informazioni di registrazione dell’account, i dati delle transazioni, i dati sulle nostre interazioni con gli altri, comprese le aziende.

WhatsApp afferma che questo aggiornamento non influisce sulla privacy dei messaggi inviati ad amici e familiari. Che c’è interesse, invece, per le relazioni tra aziende e clienti.

Ma non è che tutti siano contenti di far sapere in giro anche solo le proprie abitudini di acquisto. Per poi ritrovarsi la chat zeppa di annunci pubblicitari da spalare fuori dal telefono a suon di pollice, mentre Mr. Zuckerberg non muove un dito e incassa soldi dagli sponsor.

Era già stato comprato il “cannone” spara annunci

A questo proposito va notato che il gruppo Facebook ha di recente acquistato la società Kustomer pagandola 1 miliardo di dollari. Proprio per aumentare la capacità di commercializzazione dati su WhatsApp e con le altre insegne della galassia.

Non sappiamo al momento se potrà utilizzarla per creare annunci digitali su quest’app, come si teme. Perché prima di Natale la Federal Trade Commission degli USA e gli Avvocati Generali di 46 Stati hanno avviato un’inchiesta per vederci chiaro sulla faccenda WhatsApp. Ma è ovvio che se ci fosse un via libera futuro, sarebbe inevitabile sottrarsi a Kustomer, questo maxi-cannone pubblicitario pagato così caro.

Perché Facebook vuole usare i dati degli utenti di WhatsApp

In molti vorrebbero vedere un frazionamento forzato della galassia Facebook. Altri, invece di protestare, stanno semplicemente andandosene da WhatsApp: migrano sulle piattaforme rivali Signal e Telegram, che stanno crescendo alla velocità della luce.

La prima è stata creata (guarda guarda) dall’ex co-fondatore di WhatsApp, Brian Acton. Egli ha messo a punto una piattaforma super crittografata, immaginando che Mark Zuckerberg avrebbe presto messo le mani sulla sua ex creatura, per spremere e vendere i preziosi dati dei clienti.

E ora assapora la rivincita. Incassa milioni di download su Signal, grazie ai complimenti ricevuti dell’amico Elon Musk, che ha ammesso di aver cambiato “cavallo” pure lui per i messaggi diretti.

Zuckerberg invece, ha passato un pessimo Natale. E ora invece di godersi sul divano il giro di poltrona alla Casa Bianca, è very busy: è accusato di abuso di posizione dominante nel mercato digitale. Vedremo da qui all’ 8 febbraio cosa deciderà di fare.

 

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