Perché è importante riaprire i teatri

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Il 27 Marzo sarà la giornata Mondiale del Teatro, istituita a Vienna nel 1961 durante il IX Congresso mondiale dell’Istituto Internazionale del Teatro. Mai come in questo periodo, la redazione di ProiezionidiBorsa ritiene importante ricordare l’incredibile importanza di questa forma d’arte fortemente in pericolo. È un anno ormai che i teatri sono chiusi.  Il protrarsi della pandemia ha messo questo settore in ginocchio e ad oggi nessuno è in grado di dire con esattezza quando e come riapriranno, considerate le enormi perdite subite.

L’importanza riconosciuta a quest’arte nell’antica Grecia

Nella Grecia classica la tragedia veniva concepita come un rituale collettivo. L’essere umano portato in scena, svelava se stesso, ne venivano rappresentati natura, vizi e virtù. Trasformando così la rappresentazione in un’opportunità “educativa”, poiché, posto di fronte ad uno specchio, l’individuo aveva la possibilità di conoscersi ed evolvere. Per questa ragione era considerato sacro e fondamentale per la formazione e la crescita del cittadino della Polis, oggi invece sembra quasi un surplus. L’involuzione della nostra cultura è dimostrata dal fatto che lo si possa ritenere qualcosa di cui sia giusto e possibile fare a meno.

Perché è importante riaprire i teatri

È realmente possibile fare a meno di magia e fantasia? Rinunciare alla possibilità delle emozioni forti che regala un’esperienza simile? Il teatro è libertà, rappresenta la possibilità di dar vita ad un’opera o raccontare una storia qualunque in qualsiasi modo, comunque si voglia. L’odore del legno del palcoscenico, il brusio in platea, i rumori dietro le quinte, le luci che si spengono in sala, l’emozione all’apertura del sipario e finalmente la magia della rappresentazione. Trasportato in un’altra dimensione, il pubblico in platea si emoziona, vive e sogna in un’atmosfera unica. L’arte, vero nutrimento dell’anima, arricchisce lo spirito, lo eleva e lo alleggerisce.

Il teatro, come la musica, è una forma d’arte che ha la caratteristica dell’unicità del momento. Il tempo della rappresentazione è magico perché l’attore e lo spettatore condividono un viaggio irripetibile e fantastico, tutto si svolge nel “qui e ora”. Ha la caratteristica dell’onestà, non propone la perfezione “ruffiana” del cinema, piuttosto è un “buona la prima”, immediato e diretto arriva nel bene e nel male allo spettatore rendendolo partecipe. Nessun filtro al servizio della rappresentazione, solo arte nuda ed emozione.

Chi ha avuto la fortuna di vedere recitare attori del calibro di Eduardo De Filippo, Ernesto Calindri, Anna Magnani o il più contemporaneo Toni Servillo non può che essere d’accordo. Rinunciare a questo è perdere l’opportunità di espandere la propria visione.

Perché è importante riaprire i teatri? Perché confinati a casa dal lockdown, diventiamo sempre più soggetti passivi di fronte ad immagini che scorrono su schermi perdendo la possibilità dell’intensità e dell’immedesimazione. Nessuna attivazione dei nostri neuroni a specchio, rimane solo una visione passiva e distaccata. Appiattiti in questa dimensione, perdiamo l’opportunità di un’esperienza tridimensionale e totalizzante, che andando avanti così finirebbe per estinguersi. E questo sarebbe un danno incommensurabile per l’umanità intera.

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