Perchè e dove l’uso di carte di pagamento e pos sta indebitando le persone 

Pos, pagamenti

Un focus per capire perché e dove l’uso di carte di pagamento e pos sta indebitando le persone.

Il “nostro” mondo si va, sempre più, indirizzando verso una digitalizzazione di massa e verso un uso, diffuso, dei sistemi di pagamento elettronici. Quindi si è pensato bene di gettare uno sguardo “oltre”, cioè al di là dei nostri confini nazionali. Vediamo quindi cosa sta succedendo in realtà più “avanzate”, rispetto all’Italia, per ciò che concerne queste meraviglie dell’elettronica. Perchè è indubitabile che le carte di debito e credito, in sinergia con i pos, siano utilissime sotto svariati ordini di motivi. Però, come sempre accade, non è mai tutto oro quello che luccica. Vediamo quindi di approfondire perché e dove l’uso di carte di pagamento e pos sta indebitando le persone.

Il caso della Finlandia

Secondo Jenni Hellstrom, direttrice della comunicazione della Banca di Finlandia, i finlandesi si trovano a fronteggiare un problema non di poco conto. Ovvero: un indebitamento con una progressione vertiginosa negli ultimi anni. Le cause, secondo Hellstrom, andrebbero ascritte sia alla digitalizzazione dei pagamenti che al minore utilizzo di denaro contante. Sembra infatti che la percentuale di acquisti, effettuati tramite carta di credito o debito dai finlandesi, sia passata dal 30% nel 2000 all’80% circa nel 2018. Questo significa che l’utilizzo del contante, da mezzo di pagamento privilegiato, è diventato assolutamente residuale. Ciò detto, resta da capire cosa c’è ancora più a monte.

Il pagamento invisibile

Riportando quanto scritto dalle principali agenzie di stampa sul punto, l’indebitamento, secondo Hellstrom, avrebbe a che fare con la modalità invisibile del pagamento elettronico. Per cui, visto e considerato che è ormai sufficiente strisciare una carta su un lettore, per assolvere l’obbligo di pagamento, il risultato è il seguente. Il processo di pagamento è diventato assolutamente invisibile. Un passaggio, questo, impensabile fino a qualche anno fa, quando almeno da noi in Italia, si sentiva ancora dire, a garanzia della propria solvibilità: “Pago in contanti”! Anzi, ora alla luce delle ultime manovre di governo il passo sarà dettato, sempre di più, da sistemi di pagamento “cashless”, ovvero senza contanti.

Carta moneta e Pos

L’esempio della Finlandia deve quindi portare a trarre ulteriori considerazioni del seguente tenore. In caso di riduzione progressiva della carta moneta, il rischio che si corre è quello di non riuscire più a tenere nel dovuto conto il rapporto tra le entrate e le uscite. Specie in un’epoca, come questa, in cui i pagamenti si fanno on-line tramite internet banking, carte di pagamento, smartphone. Come a dire che, senza la carta moneta, viene a dissolversi il contatto materiale con la realtà e quindi la percezione di quanto si spende. Da qui l’idea del governo di Helsinki di mettere in pista un piano di educazione finanziaria dei finlandesi. Fatti, questi, che dovrebbero far riflettere anche i tifosi italici dei pagamenti elettronici, che caldeggiano l’ “archiviazione” del contante in favore dei “pagamenti invisibili”.

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