Perché bere l’acqua in bottiglia potrebbe non essere così sicuro

bere acqua

Nella scelta dell’acqua gli italiani sembrano essere un popolo da medaglia. Secondo i dati dell’ISMEA, infatti, l’Italia è sul podio mondiale per il consumo di acqua confezionata. Subito dopo il Messico e la Thailandia.

Spesso si rinuncia alla comodità dell’acqua del rubinetto. E ciò perché considerata di qualità inferiore rispetto all’acqua nelle bottiglie di plastica. Senza però accorgersi delle conseguenze e delle insidie che nasconde.

È stato dimostrato che un litro di acqua imbottigliata contiene 94.37 particelle di microplastiche. Queste finiscono nel nostro organismo con conseguenze al momento ancora sconosciute. Gli organi più colpiti, secondo uno studio dell’American Chemical Society, sono il fegato, la milza, i reni e i polmoni.

Per gli studiosi dell’Università australiana di Newcastle ogni persona ingerisce a settimana l’equivalente di una carta di credito. Questo avviene attraverso l’acqua. Ma anche tramite il pesce e le verdure che si mangiano.

Le microplastiche

L’inquinamento da plastica è una delle maggiori emergenze da fronteggiare in questo periodo. Secondo le stime dell’ONU nei nostri mari ci sono circa 51mila miliardi di microplastiche.

Le microplastiche sono frammenti di plastica grandi circa 5 millimetri che si disperdono negli oceani distruggendo l’ambiente marino. La loro pericolosità è data soprattutto dalle piccole dimensioni. Risulta impossibile, infatti, filtrarle. E anche individuarle. Questo fa sì che finiscano ovunque.

Come si creano le microplastiche

Le microplastiche sono il risultato della dispersione e conseguente distruzione di bottiglie, sacchetti o altri oggetti di plastica nell’ambiente. Inoltre, è stato dimostrato che anche il lavaggio di capi sintetici (es. indumenti in pile) causano la dispersione nelle acque di microplastiche.

Ma perché bere l’acqua in bottiglia potrebbe non essere così sicuro?

Come si creano le microplastiche

Le microplastiche sono il risultato della dispersione e conseguente distruzione di bottiglie, sacchetti. O altri oggetti di plastica nell’ambiente.

Inoltre, è stato dimostrato che anche il lavaggio di capi sintetici (ad esempio, indumenti in pile) causano la dispersione nelle acque di microplastiche.

Cosa possiamo fare

Per cercare di arginare questo disastro ambientale è necessario cercare di ridurre al minimo la quantità di plastica in uso. E diffondere, facilitare e promuovere la cultura del riciclo.

In questa ottica l’Unione Europea nel 2018 ha varato la Strategia Europea per la plastica. Ma in realtà questa è una battaglia che tutti possono combattere nella loro quotidianità adottando pratiche volte a proteggere il nostro pianeta.

Ecco dimostrato perché bere l’acqua in bottiglia potrebbe non essere così sicuro in senso assoluto.

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