Per sopportare meglio il dolore oltre ad assumere farmaci sarebbe importante valutare anche questi aspetti secondo la scienza

dolore

Il dolore è uno dei segnali principali che il nostro corpo ci invia per avvertirci che c’è qualcosa che non va. A volte si tratta di dolori lievi, sporadici e sopportabili; altre volte possono diventare un vero incubo, come nel caso dei dolori cronici.

Il dolore cronico è quel tipo di dolore che:

  • persiste per più di 3 mesi;
  • dura per più di 1 mese anche dopo la risoluzione della lesione o del disturbo;
  • è ricorrente da mesi o anni.

Questo tipo di dolore potrebbe manifestarsi in caso di malattie croniche, come l’artrite, il diabete o le neoplasie. Oppure a causa di lesioni (ernie del disco, rotture di legamenti) o di alcuni disturbi con dolore primario, come fibromialgia, cefalea cronica e così via.

Per tentare di alleviare questi disturbi e lenire il dolore, esistono diversi farmaci e tecniche che la medicina moderna può mettere a disposizione. Tuttavia, non andrebbero trascurati anche alcuni aspetti legati, ad esempio, allo stato psicologico del paziente. Infatti, come vedremo, questi potrebbero incidere fortemente sulla percezione del dolore e anche sulle cure.

Per sopportare meglio il dolore oltre ad assumere farmaci sarebbe importante valutare anche questi aspetti secondo la scienza

Secondo gli esperti di Fondazione Veronesi, sarebbe quasi riduttivo definire il dolore come un semplice riflesso automatico a uno stimolo. In realtà, si tratta di un’esperienza complessa dove entrano in gioco anche fattori biologici, emotivi e cognitivi, che variano anche in base alle persone.

In questo contesto, quindi, è molto importante tenere in considerazione anche lo stato d’animo delle persone. Infatti, stati di ansia, paura e depressione potrebbero accentuare il dolore. Mentre, al contrario, stati psicologici positivi potrebbero ridurne la percezione.

Un altro fattore decisivo sulla percezione dell’intensità del dolore è anche l’interpretazione che si dà ad esso. Ad esempio, un dolore alla schiena attribuito a una metastasi sarà percepito molto più intensamente rispetto a uno di natura muscolare.

Inoltre, potrebbero incidere anche l’attenzione prestata al dolore e le aspettative che si nutrono nei suoi confronti. Un soggetto che, infatti, ha già avuto un’esperienza dolorosa molto intensa probabilmente tenderà ad associare quel trauma anche agli episodi successivi.

Ciò non vuol dire che per sopportare meglio il dolore basterebbe soltanto fare affidamento alle proprie risorse mentali. Il dolore, infatti, resta comunque un fatto oggettivo. Tuttavia, si potrebbe tentare di rendere il dolore più sopportabile attuando delle strategie volte ad approfondire questi aspetti, aumentando la consapevolezza del paziente.

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