Per prevenire il tumore al colon non dovremmo ignorare questo semplice gesto dopo i 50 anni

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Talvolta sottovalutiamo l’importanza di uno stile di vita moderato e regolare e degli effetti della mancanza di un’adeguata prevenzione. Specialmente superata una certa età, sarebbe consigliabile dare maggiore rilevanza a questi aspetti per ridurre il rischio di patologie future. In precedenza già avevamo suggerito che dopo i 50 anni ignorare questi segnali è il primo passo verso la perdita totale della vista ad esempio.

Monitorare il proprio stato di salute, infatti, si rivela l’arma più preziosa a nostra disposizione per fronteggiare in anticipo anche le malattie più aggressive.

Non fanno eccezione patologie tumorali come il cancro al colon retto per cui è indispensabile ridurre i fattori di rischio.

Diffusione e prevenzione

Il tumore al colon retto è tra le neoplasie più diffuse nel Mondo occidentale e risulta essere il terzo per incidenza di casi in Italia. Le statistiche indicano 43.700 nuove diagnosi nel 2020, un dato che invita a porre maggiore attenzione su un tema già molto delicato. Grazie agli sforzi della comunità scientifica i decessi sono in calo ma per migliorare ulteriormente il risultato questo non basta.

Oltre a fattori genetici, infatti, sarebbe necessario monitorare i potenziali fattori di rischio come obesità e sovrappeso. Le abitudini alimentari giocherebbero un ruolo importante nella prevenzione alle neoplasie colorettali, in particolare alcuni. A detta dell’OMS ad esempio, più di carne rossa e latticini è questo l’alimento killer che scatena il cancro al colon.

Infine, per ridurre il rischio di questa patologia è necessario intervenire su quelli che sono definiti fattori non ereditari. Tra questi rientrano i ben noti fumo, alcol e sedentarietà.

Per prevenire il tumore al colon non dovremmo ignorare questo semplice gesto dopo i 50 anni

Tuttavia, come detto in precedenza, non sono solo le abitudini a tavola a fare la differenza, ma anche il livello di controllo sul fisico. A sostenerlo sarebbero i ricercatori della Città della Salute e della Scienza di Torino a seguito di uno studio su ben 34.272 persone seguite per 19 anni.

Lo studio sarebbe rivolto a dimostrare che lo screening endoscopico mediante sigmoidoscopia, un particolare esame, potrebbe prevenire oltre il 20% di casi e decessi per tumore al colon retto. La ragione è che questo esame permetterebbe di ispezionare la parte inferiore dell’intestino individuando non solo tracce pretumorali, ma eventualmente di rimuoverle.

I risultati darebbero ancora più valore alle parole riportate dalla Fondazione Veronesi. Un solo esame endoscopico eseguito tra i 55 e i 64 anni sarebbe un metodo efficace per ridurre il rischio di casi e decessi del 20%. Pertanto, per prevenire il tumore al colon non dovremmo ignorare questo semplice gesto dopo i 50 anni.

Approfondimento

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