Per cucinare un polpo dalla carne morbidissima proviamo l’antico segreto dei pescatori ed ecco un trucco utile anche per calamari e seppie

polpo

Con l’arrivo della primavera, le temperature lentamente aumentano. Il corpo ne risente e non desidera più quei piatti tipici invernali ad alto contenuto calorico. Non c’è più il freddo da combattere e si comincia a cucinare in modo più leggero. Si passa dalle succulenti carni rosse alle prelibatezze più magre, preferendo carni bianche e pesce.

Un pesce gustoso e con poche spine è l’orata la cui carne è delicata e piacevole, come anche la spigola. Un modo facile e veloce per squamare i pesci è di bagnarli prima con dell’aceto. Le squame in questo modo vanno via con più facilità. Se poi ci spostassimo sui molluschi, allora seppie, calamari e polpo non potrebbero mancare in tavola. Anche per questi ci sono dei piccoli segreti, come quello per cucinare un polpo dalla carne morbidissima.

Seppie, calamari e polpo

Seppie e calamari si possono preparare per una frittura croccante, con del succo di limone. Le seppie si prestano bene anche con una salsetta di pomodoro, che le rende veramente gustose. Invece i calamaretti con degli spaghetti con aglio e olio.

Il polpo è un alimento molto apprezzato e versatile per diversi tipi di preparazione. C’è il polpo alla Luciana, i polipetti affogati nel sugo di pomodoro o un buon polpo all’insalata. Quando si cucina il polpo, l’importante è rendere la sua carne morbida.

Per cucinare un polpo dalla carne morbidissima proviamo l’antico segreto dei pescatori ed ecco un trucco utile anche per calamari e seppie

A volte la carne del polpo è dura oppure collosa. Una carne morbida ma che non si spappola, è quanto di meglio si può ottenere dal polpo. A questo scopo i pescatori sbattono il polpo diverse volte sugli scogli. Serve per rendere i tessuti della sua carne meno resistenti in cottura e avere un risultato più morbido.

Dopo la sbattitura, lo fanno arricciare. Si potrebbe procedere in questo modo. Lo si mette in una bacinella d’acqua muovendolo di continuo e cambiando spesso l’acqua. Tutto ciò fino a quando il polpo non comincia ad arricciarsi. Questo sistema ci darà un polpo morbido in cottura. I polpi che si prestano all’arricciamento sono però quelli più piccoli, da scoglio. Anche il moscardino si presta a questa operazione. Quella dell’arricciamento è una tradizione tipica della Puglia.

La giusta quantità d’acqua

Un altro modo per ottenere una carne morbida è il seguente. Lo facciamo cuocere con appena un dito d’acqua e senza sale, ma con un filo d’olio. Serve per evitare che il polpo attacchi al fondo della casseruola. Si mette allora in pentola e si chiude con il coperchio, da cuocere a fuoco basso. I succhi del polpo cominceranno a mischiarsi con l’acqua e il polpo diventerà tenero e gustoso. I succhi del polpo sono abbastanza saporiti e non c’è bisogno di usare il sale.

Per calamari e seppie, invece, il segreto è di farli cuocere in poco tempo. Infatti la loro carne è più morbida rispetto a quella del polpo.

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