Per chi vuole passare a Telegram attenzione a queste novità in arrivo da gennaio 2021

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Dal 2021 l’app Telegram, principale concorrente di WhatsApp nel mercato della messaggistica, rivoluziona tutto.
Finora sempre gratuita, e dopo aver fondato una gran parte del suo successo su una maggiore sicurezza delle chat, le cose stanno per cambiare.
A dirlo è lo stesso creatore dell’applicazione, Pavel Durov. Dopo una serie di analisi sulla crescita di Telegram, i suoi costi, la sua diffusione sempre più grande in tutto il mondo, si è reso necessario un cambiamento.

Ecco allora che dal 2021 diventerà a pagamento. O quasi.

Per chi vuole passare a Telegram attenzione a queste novità in arrivo da gennaio 2021.

Manca poco perché l’applicazione arrivi al considerevole traguardo dei 500 milioni di utenti attivi. Un numero importante che però comporta una serie di cambiamenti. Questi ultimi riguardano in modo particolare i costi per la gestione di numeri così grandi. Per mantenere i suoi standard, Telegram avrà bisogno di server più stabili. Durov ha spiegato che ci vorranno circa 100 milioni di dollari perché l’azienda resti in piedi mantenendo questo livello. Ha anche raccontato come finora i costi sono sempre stati sostenuti con i suoi risparmi personali, e che arrivati a questo punto è necessario iniziare a guadagnare denaro per coprirli.

Per chi vuole passare a Telegram attenzione a queste novità in arrivo da gennaio 2021

Durov spiega però che non ha intenzione né di cedere l’azienda né di introdurre nuovi partner. E ritiene che il servizio offerto da Telegram sia necessario perché il mondo della comunicazione mantenga la sua indipendenza con altissimi standard di qualità. Come farà dunque Durov a garantire le necessarie entrate senza stravolgere la sua creatura?

L’idea è quindi di integrare la pubblicità e alcune funzioni premium per aziende e utenti avanzati. Nulla cambierà, quindi, per l’utilizzatore medio. Tutti potranno continuare a utilizzare Telegram senza costi aggiuntivi. Nella versione free apparirà però la pubblicità, non nelle chat private, ma solo nei canali pubblici – dove magari ci sono centinaia e centinaia di iscritti.

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