Per alcuni non pagare l’Imu alla solita scadenza sarà possibile

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Per alcuni non pagare l’Imu alla solita scadenza sarà possibile.

Per il prossimo 16 giugno gli italiani dovranno mettere la mano alla tasca per pagare l’Imu su seconde case e terreni. Quest’anno per alcuni contribuenti italiani non pagare l’Imu alla solita scadenza sarà possibile grazie ad una normativa. Il Mef con una circolare ha chiarito che i comuni hanno il potere di differire i termini dell’acconto. Molti si chiedono  se pagare l’Imu  visto che molte scadenze vengono rinviate. Nel caso dell’Imu la scadenza resta quella del 16 giugno salvo diversa disposizione del comune dove insiste l’immobile o il terreno di proprietà.

Perché decide il Comune

Nel 1997 i comuni ebbero autonomia decisionale riguardo alla riscossione dei tributi locali. Ogni anno le amministrazioni locali stabiliscono un regolamento e possono eventualmente disciplinare in diverso modo anche le date di pagamento. Lo stesso concetto è presente quest’anno nella manovra di bilancio in occasione della nuova Imu che accorpa anche la Tasi. La scappatoia per i comuni c’è: rinviare il pagamento ma giustamente non conviene alle pubbliche amministrazioni. Ci riferiamo logicamente alle entrate di spettanza comunale e non a quelle di competenza statale.

Come il Comune può differire il pagamento

In questi giorni gran parte dei comuni italiani sia sull’albo pretorio che sulle cantonate hanno affisso gli avvisi circa le modalità di pagamento dell’Imu con scadenza 16 giugno. Ci sono anche delle mosche bianche, amministrazioni che hanno rinviato la scadenza del pagamento di qualche mese. Si contano purtroppo sulle dita di una mano rispetto agli oltre 8mila comuni presenti nel Belpaese. Queste amministrazioni hanno deciso di venire incontro alla sofferenza dei propri cittadini. Per farlo hanno differito la scadenza tramite una delibera di Giunta comunale.

L’iter continua

Subito dopo la stessa delibera è stata portata al vaglio e ratificata dal Consiglio comunale. Questo per via del momento di emergenza sanitaria ed economica che si sta vivendo. Un’altra strada percorsa da alcune amministrazioni comunali è stata quella di lasciare la scadenza al 16 giugno ma di non applicare sanzioni e interessi per chi versa entro il 30 settembre 2020. Il risultato a conti fatti è lo stesso: non pagare l’Imu alla solita scadenza senza aggravio.

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