Per adesso è meglio stare alla larga dalle banche ma ecco quando torneranno ad essere una opportunità interessante

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Da tempo nelle analisi di ProiezionidiBorsa scriviamo che il settore bancario ha grossi problemi. In Borsa i titoli delle banche sono sui minimi storici e non riescono a risollevarsi dalla caduta di fine febbraio ed inizio marzo.

Le azioni degli istituti di credito, se adesso sono un peso, possono però costituire una opportunità domani. Ecco perché per adesso è meglio stare alla larga dalle banche ma ecco quando torneranno ad essere una opportunità interessante.

Per adesso è meglio stare alla larga dalle banche ma ecco quando torneranno ad essere una opportunità interessante

Unicredit e Intesa sono i due pesi massimi bancari di Piazza Affari. Colossi nel nostro Paese, e anche all’estero, ma con i piedi di argilla in Borsa. Chi ha investito in questi due titoli negli ultimi tre anni non può che sentirsi profondamente deluso. Esattamente 3 anni fa, a settembre del 2017, Unicredit (MIL:UCG) quotava sopra i 17 euro ad azione. Il titolo viaggia da settimane tra 7 e 8 euro. Un calo di oltre il 50% in 36 mesi. E ieri ha chiuso con un nuovo pesante ribasso a 6,7 euro.

Per Intesa Sanpaolo non è andata meglio. A settembre del 2017 i titoli quotavano circa 3 euro ad azione. Oggi viaggiano poco sopra 1,6 euro. Anche in questo caso siamo in presenza di un calo del 50%.

Ma i cali prima o poi finisco e i titoli, prima o poi, si risollevano dai loro minimi. Non per tutti è così, ma sarebbe un dramma se ciò non accadesse per le azioni delle due principali banche italiane.

Ed è sulla scommessa della ripresa delle quotazioni che si può avere una ottima opportunità di guadagno. L’aspetto fondamentale è capire quando l’inversione può avvenire.

Per i due titoli si prospetta un ritorno verso i minimi storici

Per Unicredit la soglia dei 6 euro è considerato un supporto sotto il quale difficilmente il titolo può scendere. E’ il minimo storico ed è stata la soglia su cui sono rimbalzati i prezzi dopo la caduta di marzo. Ieri l’azione ha chiuso a 6,7 euro. Se dovesse scendere fino a 6 euro, il rimbalzo su questa soglia può costituire una opportunità da sfruttare.

Intesa a luglio ha fallito l’attacco alla resistenza dei 2 euro e da allora i prezzi scendono. Al momento dell’analisi sono a 1,61 euro. Anche in questo caso potrebbero essere diretti verso i minimi toccati dopo il crollo della quotazioni a marzo, ovvero a 1,3 euro. Anche se in area 1,5 euro il titolo ha un supporto che potrebbe tenere.

In conclusione

Per Unicredit i livelli da tenere in considerazione sono quota 6 euro al ribasso e quota 9 euro al rialzo. E’ possibile sfruttare un rimbalzo sul supporto a 6 euro. Ma attenzione, perché se il supporto non reggesse si scenderebbe a 5 euro. Di contro, un ritorno sopra 8 euro aprirebbe la strada verso i 9 euro.

Per Intesa il primo livello da monitorare è 1,5 euro, supporto su cui potrebbe innescarsi un rimbalzo. Ma se non reggesse, si scenderebbe a 1,3 euro. Mentre un ritorno sopra 1,8 euro aprirebbe la strada verso la soglia dei 2 euro.

Approfondimento

Il fiume di denaro in arrivo dall’Europa vale più di una scommessa su questo titolo. Leggi qui l’analisi.

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