Pensioni le ultimissime novità

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Le ultimissime novità sulla riforma pensioni riguardano numerosi lavoratori che desiderano essere aggiornamenti sul caso. Nelle scorse settimane sono state formulate diverse proposte al Governo. La famosa quota 100 è stata una delle questioni più dibattute al tavolo dei lavori. L’accordo tra Governo e sindacati non ha avuto strada semplice. La causa risiede negli intenti talvolta in disaccordo tra le parti. Mentre al Governo si è intentata la strada di quota cento, i sindacati hanno da subito premuto affinché vi fosse maggiore flessibilità circa i requisiti. Quali saranno i tempi di attuazione? Molti si domandano quali siano sulle pensioni le ultimissime novità.

Cosa cambierà oltre quota 100?

L’introduzione della quota 100 è stato uno dei cavalli di battaglia sui quali la Lega si è molto spesa. Difatti, dopo essere stata approvata, la sperimentazione durerà fino al 2021 si suppone. Ma che cos’è quota 100? Come funziona? Quando parliamo di quota 100 ci riferiamo ad un meccanismo di pensionamento anticipato. Quest’ultimo consente di uscire dalla contribuzione lavorativa prima di aver maturato i requisiti attualmente in vigore. Questi requisiti prevedono 67 anni di età per gli uomini e 66 anni e 7 mesi per le donne con 20 anni di contributi oppure, in base alla contribuzione, con 43 anni e 3 mesi di contributi per gli uomini e 42 anni e 3 mesi per le donne indipendentemente dall’età. A differenza dei noti requisiti, quota 100 prevede almeno 62 anni di età e 38 anni di contributi. Attualmente la sperimentazione di quota 100 è in corso e durerà fino al 2021.

Pensioni le ultimissime novità dal Ministro Catalfo

Durante il prossimo mese di marzo sarà organizzato un tavolo di lavoro per procedere sulla riforma. Sicuramente l’intenzione è quella di continuare ad intessere un fitto dialogo con i sindacati. Il Governo ha mostrato particolare sensibilità ad alcune richieste giunte dalla rappresentanza sindacale. Difatti, come ha annunciato il Ministro Nunzia Catalfo: “Stiamo ascoltando le parti sociali e studieremo in questi mesi, in base al risultato che avremo dalla commissione gravosi e dalla connessione sulla separazione tra assistenza e previdenza, l’impatto delle varie proposte”.

Si passerà da quota 100 a quota 99?

A fare da contraltare vi è la proposta avanzata dall’ex Ministro del Lavoro, Cesare Damiano, il quale si pronuncia in favore di una quota 99. Secondo l’ex Ministro, si potrebbe considerare l’età di 63 anni per il conseguimento della pensione con un tetto minimo contributivo di 35 anni. In questo modo l’età pensionabile sarebbe addirittura in linea con quanto garantito dall’APE sociale. C’è chi parla anche di quota 102 con un pensionamento a 64 anni di età con 38 di contributi e una liquidazione basata sul contributivo. A giudizio dei sindacati, la soluzione ideale sarebbe quella di fissare l’età di pensionamento a 62 anni con almeno 20 di contributi. L’intenzione primaria dei sindacati è quella di garantire ai singoli una certa flessibilità. Al momento queste sono le proposte più emergenti e chiunque si stia avviando al pensionamento, lo farà con quota 100 per quest’anno. A proposito di pensioni le ultimissime novità potranno giungere dopo il tavolo di concertazione di marzo.

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