Pensioni INPS anticipate per chi soffre di esaurimento nervoso e stress da lavoro

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Il team di Redazione avverte della possibilità di richiedere pensioni INPS anticipate per chi soffre di esaurimento nervoso e stress da lavoro. Succede spesso che i lavoratori che cadono in una condizione di eccessivo affaticamento  trascurino i primi sintomi di alcune patologie invalidanti. Talvolta invece anche chi riconosce i disagi che lo stress da lavoro provoca non anticipano i tempi del pensionamento per non subire tagli sull’assegno. A tal proposito potrebbe tornare utile leggere l’articolo “Quanti soldi perde sull’assegno INPS chi va in pensione a 62 anni anziché a 67?”. Il lavoratore che anticipa di qualche anno l’accesso al trattamento previdenziale non vorrebbe ritrovarsi con un rateo insufficiente alle esigenze dell’anzianità.

E tuttavia l’opportunità di richiedere pensioni INPS anticipate per chi soffre di esaurimento nervoso e stress da lavoro resta l’unica opzione possibile. E ciò perché quando il carico di lavoro e di responsabilità aumenta notevolmente non tutti i lavoratori riescono a reggere ritmi e richieste più pressanti. Sempre più frequenti diventano le richieste di giorni di permesso lavorativo per poter rimanere a casa e tentare di spegnere la sensazione di affaticamento. Nei casi più gravi lo stress da lavoro e l’esaurimento nervoso provocano disturbi psicosomatici così evidenti che non si può ignorarli.

Pensioni INPS anticipate per chi soffre di esaurimento nervoso e stress da lavoro

Le assenza per malattia possono offrire un sollievo temporaneo a chi presenta sindromi depressive e ansiose, ma non sono certo risolutive. Il lavoratore che precipita in una situazione di esaurimento nervoso deve sottrarsi quanto prima agli impegni professionali. Ha necessità di trascorrere molto tempo all’aria aperta e di dedicarsi ad attività ricreative e rilassanti che consentano di recuperare l’equilibrio interiore.

In presenza di sintomi tanto gravi da compromettere l’abilità lavorativa, la Commissione legale INPS riconosce un’invalidità pari o superiore al 74%. Tale riconoscimento dà diritto anzitutto all’accredito di 2 mesi di contributi figurativi in più per 5 anni e all’accesso all’Ape sociale. Se la percentuale di invalidità si attesta invece sull’80% allora il contribuente potrà beneficiare di un anticipo pensionistico. Nello specifico, gli uomini potranno inoltrare richiesta di prepensionamento a 61 anni, mentre le donne a 56 e con almeno 20 anni di contribuzione.

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