Pensioni: i coefficienti di trasformazione. Cosa sono e a cosa servono

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I coefficienti di trasformazione sono dei parametri importantissimi ai fini del sistema pensionistico con il metodo contributivo, che permettono di convertire il montante contributivo maturato ai fini pensionistici nell’importo della pensione.

Nonostante la frase complessa, il sistema pensionistico è molto semplice e di veloce applicazione nel calcolo della pensione.

Questi “parametri” sono variabili a seconda dell’età anagrafica del futuro pensionato.

Il loro valore è più elevato con la maggiore età del lavoratore, secondo un principio generale che sta alla base del “principio contributivo”. Chi andrà più tardi in pensione avrà un trattamento maggiore di chi va prima.

Questa affermazione è veritiera?

Si e no!

I coefficienti di trasformazione, ovviamente, riguardano soltanto i contribuenti che avranno contributi versati a partire dal 01/01/1996 e quindi questi soggetti andranno con un sistema completamente contributivo.

Per gli altri pensionati che andranno con un sistema misto, il sistema dei coefficienti si applicherà soltanto sulla seconda parte della pensione o quota B, calcolata anch’essa col metodo contributivo.

Questi coefficienti vengono aggiornati, a seguito della riforma Fornero del 2011, con gli adeguamenti delle speranze di vita.

In virtù del fatto che la speranza di vita negli ultimi anni è aumentata i relativi coefficienti sono stati ridotti, quindi si intuisce che le pensioni vengono continuamente ridotte con l’aumento della speranza di vita della popolazione italiana.

Ecco la tabella dei coefficienti di trasformazione delle pensioni, periodo 1996-2021 per 4 fasce d’età

Età lavoratore Periodo
65 1996-2009 2010-2012 2013-2015 2016-2018 2019-2020 2021-2022
coefficiente 6,136 5,62 5,435 5,326 5,245 5,22
pensione lorda annua 12.272,00 11.240,00 10.870,00 10.652,00 10.490,00 10.440,00
mensile 944 864,62 836,15 819,38 806,92 803,08
63 5,706 5,297 5,094 5,002 4,932 4,91
pensione lorda annua 11.412,00 10.594,00 10.188,00 10.004,00 9.864,00 9.820,00
mensile 877,85 814,92 783,69 769,54 758,77 755,38
57 4,72 4,419 4,304 4,246 4,2 4,186
pensione lorda annua 9.440,00 8.838,00 8.608,00 8.492,00 8.400,00 8.372,00
mensile
68 6,136 5,62 6,046 5,91 5,804 5,772
pensione lorda annua 12.272,00 11.240,00 12.092,00 11.820,00 11.608,00 11.544,00
mensile 944,00 864,62 930,15 909,23 892,92 888,00

Possiamo vedere che questi parametri sono andati via via riducendosi con l’aumento delle speranze di vita.

Passiamo quindi a analizzare alcune proiezioni di calcolo di una pensione con il sistema puramente contributivo nei vari periodi.

Ipotizziamo quindi un contribuente che vada in pensione con un montante di € 200.000,00 all’età di 65, 68, 63 e 57 anni.

Come possiamo ben vedere dal periodo 1196-2009 al periodo 2021-2022 l’importo complessivo delle pensioni si è ridotto mediamente di un15%, questo a causa dell’innalzamento della vita del cittadino italiano rilevato dall’ISTAT.

Ora possiamo dare la risposta alla domanda che avevamo posto all’inizio, ossia se nel sistema  contributivo chi va in pensione più tardi percepisce un importo di pensione maggiore.

La risposta è affermativa, prende un importo più alto rispetto a chi va prima.

Per effetto della mortalità, chi andrà dopo in pensione, la prenderà per un numero minore di anni, e quindi prenderà molto di meno.

Vediamo adesso la spiegazione

La speranza di vita di un maschio ad oggi e di 80,6 anni che per facilitare i calcoli arrotonderemo 81 anni.

Un pensionato con 57 anni di età, con il primo coefficiente, si aspetterà di riscuotere la sua pensione fino all’età di 81 anni e quindi riceverà il seguente importo complessivo di € 226.560,00, il suo coetaneo che andrà in pensione a 68, sempre con  lo stesso coefficiente, riceverà complessivamente € 159.536,00 e quindi un importo inferiore di 67.024,00.

Con lo stesso principio ma con i coefficienti dell’ultimo periodo, quelli attuali, il primo pensionato di anni 57 riceverà in totale € 250.560,00 e quello di 68 anni riceverà € 150.072,00 e quindi una somma minore di € 100.488,00.

Per il singolo, il trucco è prendere la pensione il prima possibile. Prenderà un importo più basso ma per molto più tempo.

A livello di sistema, chi è andato in pensione prima dovrebbe essere obbligato a versare un contributo di solidarietà agli altri, in attesa di un equalizzatore generazionale.

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