Pensione minima quali novità dal pacchetto pensioni: a chi spetta, requisiti e importi 2020

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Il mondo pensionistico offre molte opzioni per chi decide di andare in pensione e ha i requisiti per farlo.

Con la Legge di Bilancio, è arrivata anche la proroga di misure che nel recente passato hanno riscosso un discreto livello di gradimento.

I legislatori, se non fosse stato per la pandemia e l’emergenza coronavirus a quest’ora sarebbero stati chiamati a una serie di riflessioni sulle pensioni, per poter provare a immaginare nuovi schemi in grado di introdurre un minimo di flessibilità in uscita e, contemporaneamente, garantire la tenuta del sistema pensionistico.

Tra le varie novità che dovrebbero far parte del nuovo pacchetto – pensioni c’è la possibilità di aumentare la pensione minima a 780 euro al mese, con un aumento del 50% circa rispetto agli assegni attuali di euro 515.

L’innalzamento dell’integrazione a 780 sembrava ormai a un passo dall’approvazione ma l’emergenza coronavirus ha costretto l’Esecutivo a rivedere i propri piani per far fronte ad altre importanti decisioni.

Cos’è la pensione minima

L’integrazione al trattamento minimo, meglio conosciuta come pensione minima, è stata introdotta dalla legge 638/1983 al cui articolo 6 sancisce il diritto di ricevere una pensione sufficiente a garantire una vita dignitosa.

Alcuni pensionati il cui assegno pensionistico è al di sotto di un determinato livello di reddito possono richiedere la pensione minima.

Però, per averne diritto, bisogna presentare dei precisi requisiti.

Pensione minima quali novità dal pacchetto pensioni: A chi spetta, requisiti e importi 2020

Dunque, per chi non lo sapesse, la pensione minima è un trattamento riconosciuto dall’INPS a tutti coloro che pur essendo arrivati all’età pensionabile non hanno raggiunto, con il versamento dei contributi, la soglia base per una vita dignitosa.

E’ più corretto quindi parlare di integrazione della pensione piuttosto che di pensione. Le pensioni molto basse vengono incrementate al punto da arrivare alla soglia della pensione minima.

A quanto ammonta il trattamento minimo nel 2020

L’aumento della pensione minima è calcolato in base alla variazione dell’indice ISTAT che per il 2020 si attesta allo 0,4%.

Quest’anno la soglia della pensione minima è salita ed è pari ad euro 515,07 rispetto allo scorso anno (euro 513,01).

Chi ha diritto alla pensione minima

Per poter ottenere l’adeguamento della pensione alla soglia minima di 515,07 euro, il pensionato deve rispettare precisi limiti di reddito.

Limiti di reddito coniugali

Se il soggetto richiedente è coniugato e la pensione ha avuto decorrenza prima del 1994, i redditi coniugali non vengono presi in considerazione.

Se, invece, la pensione ha avuto decorrenza dal 1994 in poi, il pensionato ha diritto:

-a nessuna integrazione se il suo reddito individuale supera la soglia di 13.391,82 euro

-all’integrazione totale se il reddito annuo complessivo non supera la soglia di 20.087,83 euro

-all’integrazione parziale se il reddito annuo complessivo supera i 20.087,73 euro ma è al di sotto di 26.783,64 euro

Limiti di reddito individuali

Nel caso il soggetto richiedente non è coniugato o effettivamente e legalmente separato, il limite di reddito per usufruire del diritto all’integrazione totale della pensione è 6.695,91 euro. Invece, per il diritto all’integrazione parziale la soglia massima è di 13.391,82 euro.

Quanti anni di contributi

C’è un aspetto che bisogna specificare: per avere l’integrazione al minimo, basta semplicemente aver maturato una pensione al di sotto di una determinata soglia, e questo indipendentemente dai contributi o dagli anni di lavoro effettivi.

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