Pechino fa tremare le Borse

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Sembra che nulla possa fermare il disastro cinese con l’indice azionario di riferimento che tocca i minimi dal 2007 proprio a causa del fallimento delle autorità di Pechino di mettere un freno al sell-off che sta affossando i mercati finanziari cinesi e che sta tenendo in scacco quelli di tutto il mondo.

Dopo una serie di misure restrittive volte al contenimento delle vendite, il consiglio di Stato ha annunciato ieri nuove misure tese a permettere ai fondi pensione cinesi di investire sul mercato azionario fino al 30% degli asset totali. Una mossa che sembra disperata e contribuisce a far aumentare ancora di più i punti interrogativi sulla solidità e affidabilità del mercato azionario cinese, mentre continuano le preoccupazioni sulla tenuta dell’economia di Pechino con le stime di crescita fortemente compromesse e il silenzio della PBOC (People Bank of China ndr) su ulteriori misure di stimolo attraverso un taglio dei tassi.

 

In Turchia l’impossibilità di creare una coalizione di governo entro le scadenze legali e i continui scontri tra le forze governative che fanno capo all’ex primo ministro Erdogan e i curdi, tra raid aerei e attentati nelle principali città, si concretizza sempre di più la possibilità di nuove elezioni in Turchia su cui avrà l’ultima parola il Supremo Consiglio Elettorale, ma che con buona probabilità si terranno il primo Novembre.

 

Market Movers

Alle 15:55 negli Stati Uniti conferenza stampa del membro del FOMC Lockhart

 

EURUSD

Non si ferma la risalita della moneta unica che tocca in apertura dei mercati questa settimana quota 1.15 salvo poi stornare sul livello di 1.1450 in fase di preapertura dei mercati europei. Le tensioni in Cina e sui mercati emergenti hanno spinto tutte soprattutto la moneta unica che in apertura dei mercati europei ritorna in area 1.1490 anche per effetto delle performance dell’azionario europeo pesantemente in rosso.

 

GBPUSD

Come anticipato nelle edizioni precedenti, la sterlina continua il proprio percorso di consolidamento sopra quota 1.5650 attestandosi in apertura dei mercati europei in area 1.5670 dopo un rapido test di quota 1.5630. Le prospettive, anche per effetto delle forte perdite sui mercati azionari, sono per un consolidamento nell’area tra 1.5650 e 1.57, fino all’apertura di Wall Street e del discorso che terrà Lockhart in cui verranno ricercati elementi che possano identificare eventuali preoccupazioni della FED circa la situazione in Cina.

 

USDJPY

Le tensioni cinesi continuano a tenere banco sui mercati finanziari internazionali e come conseguenza diretta della ripida discesa dei mercati azionari, con l’indice Nikkei della borsa di Tokyo che cede il 4.45%, si concretizza un deciso rafforzamento della divisa nipponica che torna a brillare per la performance che ha portato il rapporto USDJPY in area 121.00 in chiusura della sessione asiatica. L’attrattività dello yen come valuta rifugio completa il quadro di recupero dai massimi in area 125.30 e di consolidamento in area 121.00 in attesa dell’apertura delle piazze azionarie del Vecchio Continente.

Emanuele Rigo

Ava Trade

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