Paura del bazooka: tanti soldi e debiti nuovi

governo conte

Tanti soldi, prima i 350 miliardi del Cura Italia, poi i 400 enunciati dal premier Giuseppe Conte che fanno un bazooka di 750 miliardi di euro sulla testa dei cittadini e delle imprese. Dietro questa valanga di soldi non tutti sono convinti. Si inizia ad avere paura del bazooka: tanti soldi e debiti nuovi. Ci sono troppi lati oscuri che stanno tenendo alle corde cittadini e imprenditori.

Ad oltre un mese di piena emergenza di aiuti ancora non se ne vedono. Nelle tasche di cittadini ed imprese non è arrivato ancora un bel nulla. L’unica certezza è che ci hanno rinchiuso in casa: ci stanno salvando dal coronavirus e anche nello spendere soldi per chi ce l’ha. Vuoi vedere che tra qualche settimana ci diranno, pensate a quanti soldi state risparmiando restando tra le mura domestiche? Non crediamo che si arrivi a questo paradosso. Ma intanto si aspetta. Il sistema produttivo ha necessità di liquidità. “Senza soldi non si cantano messe” recita un detto. Siamo nella settimana della Passione. Vogliamo essere ancora credenti nonostante i tanti interrogativi che assillano cittadini e imprese.

Quanto conviene?

Ci stanno ripetendo come un mantra che la soluzione è tutta nei prestiti alle imprese da parte delle banche. Dall’altro non ci sono garanzie non solo sui tempi di erogazione del credito ma anche di chi effettivamente ne può beneficiare. Se non moriremo per coronavirus, non ci salveremo neanche dalla burocrazia. Due mali che ci stanno tenendo tra le mura domestiche.

Paura del bazooka: tanti soldi e debiti nuovi

Se è vero che i soldi alle imprese li danno le banche, questa vorrà gli interessi, anche se calmierati. A debiti, aggiungeremo debiti. Quale azienda non ha una posizione debitoria nei confronti di un istituto di credito. Proprio per questo principio l’impresa non potrà avere un bel nulla. Presa in giro?

Prima di dare i soldi cosa controlla la banca

Per avere il prestito oltre 25mila euro l’istituto bancario farà una valutazione dei conti. Quindi bisognerà superare l’esame di sostenibilità economico-finanziaria e chissà quanto tempo passerà. Ma cosa non è stato detto in conferenza dal ministro Gualtieri e dal premier Conte, vogliamo pensare per “dimenticanza”, che per accedere al prestito ci vorranno conti in ordine al 31 dicembre 2019. Nessuna procedura di concordato in corso e pendenze con la banca.

I rischi che si corrono

Avere il prestito dalla banca è un boomerang. Perciò molti hanno paura del bazooka: tanti soldi e debiti nuovi. Non ci sarebbe il tempo per pagare. Si parte da un presupposto: il prestito coprirebbe i mancati ricavi provocati dal blocco delle attività produttive. Ripianare il debito in sei anni rischia di essere non sostenibile per molte piccole e medie aziende che non riuscirebbero a fare affari e soldi in modo concreto.

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