Partite Iva e Fisco, doccia fredda di scadenze tributarie in arrivo

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Partite Iva e Fisco, doccia fredda di scadenze tributarie in arrivo.

Neanche il tempo di rientrare dalle ferie che per 4 milioni e mezzo di Partite Iva la stangata di fine estate è servita. Da giovedì 20 fino a lunedì 31 agosto, queste realtà saranno  chiamate a mettere mano al portafoglio, per regolarizzare la loro posizione con il fisco. Vediamo nel dettaglio la situazione di partite Iva e Fisco, doccia fredda di scadenze tributarie in arrivo da domani.

Le tre date delle scadenze

Il popolo dei forfettari, o di chi rientra negli indici sintetici, in 10 giorni sarà chiamato a un tour de force di scadenze fiscali. In totale ci saranno 246 gli adempimenti, in gran parte concentrati domani 20 agosto (l’83% del totale). Entrando nello specifico dei termini di pagamento, ecco la loro distribuzione:

20 agosto           N° scadenze:  204

26 agosto           N° scadenze:  1

31 agosto           N° scadenze:  41

per un totale, appunto, di 246 adempimenti. Commercialisti e associazioni di categoria già da tempo avevano chiesto una proroga, la quale è però caduta nel vuoto. Non proprio la marcia giusta per ripartire dopo le brevi ferie agostane.

Cosa giungerà in scadenza (e cosa è stato rimandato)

Cosa saranno chiamati a pagare le partite Iva? Il grosso è racchiuso nel versamento del saldo 2019 e nell’acconto 2020 di Irpef e Ires. Questi ultimi acconti andranno maggiorati dello 0,4%.

Le uniche “tregue” che ha concesso il legislatore sono state accolte nel recente Decreto Agosto (Dl 104/2020). E riguardano i versamenti relativi ai mesi di chiusura delle attività per causa Covid. In pratica un 50% del dovuto lo si potrà pagare in 24 rate, a partire dal 16 gennaio 2021. Inoltre, si potrà rinviare il secondo acconto di novembre (valido per l’anno 2020) al 30 aprile 2021. Presupposto per beneficiare del rinvio è il calo di fatturato e dei corrispettivi del 33%. Riferiti al primo semestre del 2020 e rapportati allo stesso periodo di tempo dell’esercizio 2019. Si stima che i beneficiari di quest’ultimo rinvio saranno gli stessi che hanno attivato la misura il 20 luglio e il 20 agosto.

Partite Iva e Fisco, doccia fredda di scadenze tributarie in arrivo

Una tregua, appunto, i cui benefici sono tutti da dimostrare. Infatti l’acconto che viene rimandato ad aprile 2021 in realtà verrà a cadere solo 60 giorni prima del pagamento del saldo imposte 2020. Tutto questo tenendo a mente due importanti considerazioni.

  1. Il 2020 passerà alla storia per il fatto che molte attività difficilmente chiuderanno in utile. Anzi, per tante di loro è stato vitale il ricorso al debito, con l’accensione di mutui e prestiti vari.
  2. Guai infine a concedersi errori in sede di calcolo dei tributi, onde evitare poi di incorrere nelle inevitabili sanzioni. E senza tener conto del fatto che di norma i tempi di eventuale regolarizzazione con l’amministrazione finanziaria sono spesso lunghi.

Gli incassi attesi (e quelli finora persi)

Questa marea di scadenze assicureranno all’Erario circa 8,4 miliardi di € di entrate e daranno linfa vitale alle casse statali. Queste ultime, come ha confermato lo stesso ministero dell’Economia, hanno subito una brusca flessione nel 1° semestre 2020. Nel dettaglio, gli incassi tributari sono crollati del –5,8% (per complessivi –12,2 mld di €).  Mentre quelli contributivi sono indietreggiati del –10,4%, pari a –11,9 mld di € di minori introiti. Complessivamente, fanno un rosso da –24,1 miliardi di €.

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