Parrucchieri nel mirino del Fisco con lo shampometro

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Dopo il caffettometro, la conta delle tazzine di caffè vendute a partire dai sacchi di caffè, spunta lo shampometro. Si tratta un’altra arma della Agenzia delle Entrate per inacerbare il controllo fiscale. Che stavolta si abbatte sulla categoria dei parrucchieri. In passato il Ministero dell’Economia e delle Finanze faceva appostare i finanzieri fuori dai negozi per controllare la ricevuta fiscale delle clienti. E rilevare eventuali discrepanze tra i servizi resi (per esempio, colore taglio e piega) e quelli inseriti nella ricevuta fiscale (per esempio soltanto la piega).

Ma ora che le risorse umane scarseggiano, si passa all’incrocio tra fatturato e consumo di materie prime.  Vediamo in cosa consiste con l’aiuto degli esperti di Diritto e Fisco di ProiezionidiBorsa.

Gualtieri sbircia nella bottiglia dello shampoo

Parrucchieri nel mirino del Fisco con lo shampometro. La Commissione Tributaria del Lazio ha avallato un meccanismo per combattere l’evasione. Che si basa sul confronto tra il consumo delle materie prime necessarie per svolgere l’attività di parrucchiere e i redditi dichiarati. Insomma, se il consumo di shampoo risultasse alto ma i redditi dichiarati dal parrucchiere sono bassi, scatta il controllo. La novità parte da un caso concreto.

Quello di una società che possiede alcuni saloni di barbieri, parrucchieri e centri estetici, che ha ricevuto un avviso di accertamento sulle imposte. L’Agenzia delle entrate aveva notato la scarsità di redditi dichiarati, a confronto del continuo utilizzo di materie prime, in particolare di shampoo. Ora bisogna attendersi un bis sulle extension?

Parrucchieri nel mirino del Fisco con lo shampometro

La deduzione di maggiori ricavi, a fronte di un significativo consumo di materie prime, non è una tecnica nuova. Si tratta del cosiddetto accertamento analitico- induttivo. L’Agenzia delle Entrate lo utilizza anche in altri settori, si serve di determinate presunzioni per stabilire se un certo contribuente ha o meno evaso. Perché ha omesso di dichiarare tutto o parte dei suoi redditi imponibili.

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