Pagare le tasse quando si è in tensione di liquidità: una legge lo permette

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È vero che le tasse si pagano solo in contanti? Un simpatico aforisma recita: “si dice che le tasse vadano pagate col sorriso; ci ho provato, ma mi hanno chiesto dei contanti”. La storiella è didascalica. Infatti, il regime fiscale italiano prevede normalmente che le tasse dello Stato vadano riscosse in contanti.

La disposizione risale all’art. 225 del R.D. n. 827 del 22 maggio 1924. Tale previsione, però, può risultare problematica qualora il debitore attraversi un momento di tensione di liquidità.

Lo Stato italiano, dunque, ha provato a fare di necessità virtù, attraverso la Legge n. 512 del 1982. La suddetta Legge ha introdotto gli artt. 28 bis del D.P.R. 602/73 e 42 bis del D.P.R. 637/72 (quest’ultimo trasfuso nell’art. 39 del D.Lgs. 346/90).

Tali articoli offrono l’opportunità di ottemperare agli obblighi fiscali cedendo opere d’arte o di interesse storico. Per farla breve, è una legge che permette di pagare le tasse quando si è in tensione di liquidità.

Pagare le tasse quando si è in tensione di liquidità grazie alla Legge 512/82

Gli scopi della L. 512/82 sono principalmente due:

a) l’acquisizione del patrimonio culturale da parte dello Stato;

b) la risoluzione delle difficoltà finanziarie per chi si trova in tensione di liquidità ma è in possesso di beni materiali di valore.

L’opportunità, in un Paese che ha un altissimo tasso di privatizzazione dei beni culturali, dovrebbe congiungere le esigenze di pubblico e privato. Eppure, l’applicazione della Legge è ad oggi scarsissima. L’insuccesso è legato soprattutto a una non adeguata informazione del cittadino, che spesso ignora l’esistenza di questa possibilità.

La riscoperta della Legge

Nel 2014, il Ministro Franceschini ha firmato il decreto con cui rinominava la Commissione preposta a valutare le domande di applicazione. La scelta del Ministro mirava a far ritrovare interesse per la norma, a farle nuova pubblicità.

La potenzialità della Legge trova riscontro, infatti, nel successo di normative analoghe in altri Paesi. Basti pensare che lo Stato francese ha acquisito, tramite il suo sistema tributario, opere come “L’astronomo” di Vermeer e “L’origine del mondo” di Courbet. Allo stesso modo, nel quinquennio 2006/2011, la Gran Bretagna ha riscosso beni per un ammontare totale di 140.000.000 sterline.

Se ben sfruttata, la L. 518/82 può, se non risolvere i problemi della fiscalità italiana, quantomeno aiutare cittadini e musei.

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