Pagamenti elettronici obbligatori sono una presa in giro?

Conviene usare i pagamenti elettronici

Il tanto temuto 1° luglio. Il limite all’utilizzo dei soldi contanti fino a 2000mila euro e altri bonus verranno introdotti in questa data. Nonostante ciò il Codacons ritiene che i pagamenti elettronici obbligatori sono una presa in giro. L’associazione dei consumatori ci va duro nei confronti del Governo e del Parlamento ritenendo le misure del Decreto Fiscale non efficaci.

La battaglia del Codacons

Il Governo ha introdotto questa nuova norma per incentivare  l’uso di strumenti di pagamento elettronici e contrastare l’evasione. Purtroppo i consumatori vengono gabbati. Spieghiamo il motivo. In origine la Legge ha previsto sanzioni nei confronti di esercenti e professionisti che rifiutavano i pagamenti con Pos. In occasione della conversione in Legge, l’articolo ha subito modifiche. Da domani i commercianti non sono obbligati a dotarsi di Pos oppure di accettare o meno pagamenti elettronici. L’esercente decide e non cambia nulla rispetto al passato. Il Codacons ricorda che l’obbligo del Pos esiste da sei anni.

L’accusa a Governo e Parlamento

Il Codacons punta l’indice contro Governo e Parlamento rei di difendere la lobby dei commercianti. Il presidente dell’associazione consumatori senza peli sulla lingua dice che le istituzioni hanno ceduto alle pressioni. In questo modo gli esercenti hanno ottenuto l’eliminazione delle sanzioni e quindi materialmente non cambierà nulla.  I negozianti possono rifiutare di ottenere pagamenti elettronici.

Ma siamo sicuri?

Il decreto fiscale rende obbligatorio l’utilizzo del Pos. La sanzione è vero non scatta in automatico, come inizialmente temuto. Il consumatore deve fare la segnalazione. Gli organi competenti fanno il dovuto accertamento ed eventualmente provvedono alle sanzioni. L’importo è di 30 euro con l’aggiunta del 4% rispetto al valore della transazione rifiutata. Il Codacons ritiene che i pagamenti elettronici obbligatori sono una presa in giro ma nei meandri della legge qualcosa c’è scritto. I consumatori devono fare rispettare i propri diritti.

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