Oro: sempre più in alto. Le previsioni degli analisti

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Continua a salire l’oro. Dopo il superamento, deciso, di quota 1.430 dollari l’oncia, quota intravista già in mattinata, non si tratta più di un fuoco di paglia a quanto pare. Con l’arrivo di un dollaro debole, l’oro rialzerà la testa. Queste le previsioni degli analisti.

Oro: le previsioni degli analisti

Sui mercati asiatici l’oro già in nottata, ha registrato un continuo rialzo. In Europa il metallo giallo conferma il trend e prosegue nella sua rivincita. Ma sarà una corsa che continuerà? Secondo Ubs sì. Il metallo giallo dovrà infatti ringraziare, come immaginabile, politiche monetarie accomodanti, dollaro debole e rallentamento economico, oltre all’aumento delle crisi internazionali. Per questo motivo da Ubs, sono un’iniziale target a tre mesi di 1380 dollari l’oncia, si è preferito rivedere il livello a 1.430 dollari. Volatilità inclusa.

Contesto favorevole

Quello che si sta creando a livello internazionale, dunque, è un contesto favorevole all’oro, contesto che rimarrà tale anche sul lungo periodo anche in virtù di rendimenti sui bond governativi che, già deboli adesso, saranno con ogni probabilità, anche più deboli in futuro. A questo si aggiunga che mai come adesso l’oro è stato adottato in portafoglio anche per il suo ruolo di copertura contro la crescita globale in fase di rallentamento. Inoltre non bisogna dimenticare che, per quanto si possa essere ottimisti sulla possibile soluzione della guerra dei dazi, questa ancora non è arrivata e, con ogni probabilità, non arriverà ancora per lungo tempo.

Il quadro internazionale

I mercati hanno assunto un atteggiamento troppo ottimista al riguardo anche se, per il momento, viene visto come positivo anche solo il possibile ritorno al tavolo delle trattative da parte di CIna e Usa.Un ritorno che si concretizzerà già con il prossimo meeting del G20 in programma in Giappone alla fine della settimana. Oro come copertura contro le tensioni internazionali, dunque. Ma quali altre oltre la diatriba Usa-Cina? L’Iran da solo basterebbe. Di oggi la notizia che Trump ha autorizzato nuove sanzioni che prendono di mira i vertici iraniani e, nello specifico, il leader supremo iraniano Ali Khamenei e il suo staff. Una decisione che ha portato il portavoce del ministro degli Esteri iraniano Abbas Mousavi a definire “chiuso per sempre” il canale della diplomazia.

C’è poi da considerare i volumi degli acquisti delle Banche Centrali, volume sostenuto già da diverso tempo.

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