Oro pronto a tornare bene rifugio?

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L’Oro (Gold Future) ha chiuso la settimana di contrattazione a $1.220,4.

La materia prima, dopo aver aperto le contrattazioni annuali a $1.330,2 ha segnato il massimo annuale a $1.390,3 il 25 gennaio ed il minimo a $1.167,1 il 16 agosto.

Come si vede dal grafico seguente il 2018 è stato un anno pessimo per l’oro (linea blu). Il dollaro (linea arancione), invece, dopo un avvio incerto ha ripreso la sua salita.

Qui di seguito un interessante commento sul futuro della correlazione Oro vs Dollaro.

Per un precedente approfondimento si rinvia a Oro: è il momento di puntare sulla materia prima?

Correlazione tra Dollaro (linea arancione) e ORO (linea blu) per il l'anno 2018. Fonte <a href="https://www.macrotrends.net/1335/dollar-vs-gold-comparison-last-ten-years">Macrotrends</a>.

Correlazione tra Dollaro (linea arancione) e Oro (linea blu) per il l’anno 2018. Fonte Macrotrends.

 

Oro pronto a tornare bene rifugio? (Fonte MilanoFinanza)

Quest’anno ogni volta che è aumentata la tensione geopolitica sullo scacchiere internazionale gli investitori si sono rifugiati nel biglietto verde, in molti casi attraverso l’acquisto di Treasury che presentano rendimenti più appetibili rispetto al passato. Il metallo giallo, invece,  è restato nell’ombra.

Cambiare qualcosa nei prossimi mesi?

Secondo alcuni operatori se Trump e Xi non troveranno un accordo sul commercio la Fed prendere una pausa nel rialzo dei tassi l’anno prossimo per placare l’aumentata volatilità e questo farebbe salire i prezzi. Senza dimenticare che anche l’incertezza legata alla Brexit e all’Italia potrebbe portare gli investitori a riscoprire il metallo giallo come bene rifugio.

In suo report Goldman Sachs ha scritto: “Quest’anno l’oro è stato penalizzato dai venti contrari di molte posizioni speculative. Ora è ai livelli più bassi dal 2002 e crediamo difficile che scenda ulteriormente, anzi potrà rimbalzare non appena il trend del dollaro forte finirà”.

I primi segnali positivi si incominciano a vedere.

Nella terza settimana di ottobre, gli short speculativi sul metallo prezioso si sono contratti dal massimo della serie storica (con dati che risalgono al 1995). Inoltre, la Banca centrale ungherese ha annunciato di aver acquistato 28,4 tonnellate d’oro nelle prime due settimane di ottobre. Ciò ha rappresentato un aumento di dieci volte della sua detenzione, riportando il totale a livelli registrati l’ultima volta nel 1946. Anche la banca centrale russa ha annunciato di averne acquistato 37 tonnellate a settembre. Questi annunci di acquisti hanno agito come un propulsore per le quotazioni, con un aumentato del 2,1% il mese di ottobre.

Analisi tecnica di Proiezionidiborsa

Sull’Oro è in corso una proiezione ribassista che a partire da agosto ha visto una debole, ma duratura, battuta di arresto. Basti guardare alla tenuta del supporto in area $1.188 e il recupero della resistenza in area $1.218. A questo punto, quindi, ci sono i presupposti per una continuazione fino in area $1.267. Questo valore rappresenta il livello chiave per il medio/lungo periodo. La sua rottura, infatti, aprirebbe le porte a una salita fino in area $1.300, prima, e $1.430 poi.

Al ribasso gli obiettivi sono quelli indicati in figura.

Oro: proiezione ribassista in corso sul time frame settimanale

Oro: proiezione ribassista in corso sul time frame settimanale

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