Oltre al formaggio di mucca è questo quello da usare per preparare delle squisite e sfiziose polpette

polpette

Preparare le polpette di carne è piuttosto semplice. Un piatto alla portata di tutti. Anche i bambini possono divertirsi nel farle. Spesso sono proprio propedeutiche all’insegnamento della cucina. Sono buone e gustose, difficilmente non piacciono. Offrono tantissime varietà di ingredienti e si possono sperimentare in maniera assai differente.

Per quelle di carne, alla base, ovviamente, c’è la scelta e la qualità del macinato. Anche in questo caso, non esiste una sola opzione. Spesso si possono fare anche dei mix. Polpette di pollo e tacchino, polpette di manzo e vitello, polpette di carne equina. C’è veramente da sbizzarrirsi. Così come nell’impasto da creare insieme alla carne. Si possono utilizzare formaggi, uova, pan grattato, spezie. Ogni variante ha un gusto diverso, un sapore che la contraddistingue. In tantissimi utilizzano il grana come completamento dell’impasto, ma non esiste solo questo buonissimo e comunissimo formaggio, figlio della grande tradizione italiana.

Oltre al formaggio di mucca è questo quello da usare per preparare delle squisite e sfiziose polpette

Oggi vogliamo proporre un altro tipo di formaggio che, grattugiato, può mescolarsi all’impasto delle polpette. Stiamo parlando del pecorino. Tra i tanti in commercio, per esempio, uno davvero saporito e consistente è il Fiore Sardo DOP. Un pecorino della grande tradizione sarda. Quello che fino a qualche tempo fa veniva definito Gavoi, dal nome di origine del paese di provenienza. Oggi la produzione si è diffusa in tutta la Sardegna, ma è partita dal piccolo comune dell’entroterra sardo, in provincia di Nuoro. Da lì è iniziata molti anni fa la preparazione di questo formaggio ovino prodotto con il latte crudo. Molto saporito, costituito da latte di pecora, caglio di agnello e sale. Un gusto molto intenso, che può cambiare a seconda del processo di stagionatura. Infatti, si potrebbe dire che non esiste una sola varietà di Fiore Sardo, ma qualcuna in più, perché il tempo della stagionatura va a incidere decisamente sul sapore e sulla consistenza.

La stagionatura

Nella prima fase del processo c’è anche l’affumicatura che dà al formaggio un sapore particolarmente intenso. Generalmente un periodo di due settimane, utilizzando arbusti della macchia mediterranea. Questa avviene direttamente nel locale di produzione, prima che le forme vengano trasferite in altri locali per 90 giorni. Il terzo passaggio prevede la maturazione in cantina, dove vengono anche oliate, altro processo molto caratteristico. In questo caso, il periodo è di poco superiore ai 100 giorni. Da questo momento poi, le forme verranno divise per avere periodi diversi di stagionatura. Da un minimo di tre mesi fino a un massimo addirittura di quattro anni.

Cambia la durezza della pasta, così come il suo gusto. Per le polpette, è preferibile usare un Fiore Sardo con stagionatura di almeno un anno. Chiaramente poi sta allo chef decidere quale utilizzare. Un’altra ottima scelta potrebbe essere il pecorino romano. Anch’esso saporito, benché il nome ne indichi l’origine nelle terre del Lazio, anche questo latticino è prodotto per la maggior parte in Sardegna.

Insomma, oltre al formaggio di mucca è questo quello da usare per preparare delle squisite e sfiziose polpette, il Gavoi sardo. Partito da un piccolo paese ha dapprima conquistato la Sardegna e poi tutta l’Italia. Una delle tante storie artigianali che contraddistingue il nostro amato Paese.

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