Oltre al diabete che potrebbe arrivare a qualsiasi età anche questa patologia potrebbe dare diritto a circa 800 euro al mese a prescindere dal reddito

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Essere in buona salute è il dono più prezioso che si possa avere, nonostante talvolta lo si dia per scontato. Ma quando poi arrivano problemi di salute gravi tutto cambia sia per chi ne è colpito direttamente sia per i familiari che stanno intorno. Per questo il nostro legislatore ha previsto diverse forme di tutela e sostegno per chi è malato e per i suoi familiari. Ad esempio per chi soffre di diabete oltre la pensione d’invalidità spettano anche 525 euro.

Ma oltre al diabete che potrebbe arrivare sia in giovane che in tarda età, anche malattie interessanti la sfera psichica possono dare diritto all’invalidità. Esistono infatti patologie che compromettono seriamente la sfera emotiva, la percezione di sé e le relazioni sociali di chi ne viene colpito. Chi ne soffre spesso non riesce a distinguere la realtà dall’immaginazione, perdendo contatto con tutto ciò che lo circonda. Anche la famiglia della persona colpita da questa condizione invalidante si trova ad affrontare una situazione dura a causa delle situazioni determinate dalla stessa.

Tuttavia non tutte le malattie mentali danno diritto ad un assegno d’invalidità e di accompagnamento, in quanto solo alcune hanno un’elevata percentuale d’invalidità. Ad esempio l’INPS, in determinati casi, riconosce per chi soffre di mal di testa e depressione un assegno mensile d’invalidità.

Oltre al diabete che potrebbe arrivare a qualsiasi età anche questa condizione potrebbe dare diritto a circa 800 euro al mese a prescindere dal reddito

Tra le malattie psichiche che possono dare diritto ad un assegno mensile di 290 euro e, qualora ne ricorrano le condizioni, all’accompagnamento, rientra la schizofrenia. Secondo le linee-guida dell’INPS per l’accertamento degli stati invalidanti, rientrano nell’ambito delle psicosi schizofreniche il tipo paranoide, il tipo catatonico, il tipo disorganizzato. Nonché il disturbo schizo-affettivo e la schizofrenia residuale. Quando la schizofrenia di tipo disorganizzato, catatonico, paranoide o non specificata comporti un deficit lieve, l’INPS riconosce una percentuale d’invalidità al 60%. Quando il deficit sia valutato moderato l’invalidità sale al 75%.

Lo stesso vale per la schizofrenia residuale con deficit moderato. Mentre qualora il deficit venga valutato grave l’invalidità sarà pari al 100%. Quando si tratta di disturbo schizo-affettivo la percentuale sarà del 50, 75 e 100% a seconda che il deficit sia lieve, moderato o grave. Pertanto a secondo della percentuale riconosciuta potranno aversi varie agevolazioni come l’esenzione del ticket, permessi lavorativi per i familiari e prestazioni di carattere economico.

Come l’assegno d’invalidità pari a circa 290 euro mensili qualora sia riconosciuta una percentuale pari o superiore al 74%. Mentre con un’invalidità al 100% e l’impossibilità a compiere autonomamente gli atti della vita quotidiana si ha diritto anche all’assegno d’accompagnamento, di circa 525 euro. In tal modo si potranno ottenere circa 800 euro mensili che possono sostenere il disabile e i suoi familiari nelle spese d’assistenza necessarie. Tali riconoscimenti ovviamente non sono automatici ma occorrerà specifica istanza di parte.

Approfondimento

L’INPS pagherà oltre 500 euro senza ISEE e limiti di reddito ai genitori che inviano questa importante domanda 

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