Oggi riunione BCE: Draghi è in ritardo?

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Draghi è in ritardo?

Una perdita di oltre il 4% in una sola seduta del Nasdaq non si vedeva dal 2011.

Basterebbe questo per scagionare l’Italia e in sequenza Draghi per quanto sta accadendo in questo caldo ottobre sulle borse mondiali. Evidentemente trimestrali in uscita e in arrivo non stanno piacendo tanto più in una fase di stretta ( o meglio strettina) monetaria in corso da parte della FED.

Detto questo la nostra borsa è decisamente la peggiore da diverse settimane e lo spread oltre quota 300 un dato di fatto che  in qualche modo pesa molto sulle prospettive dell’Italia tutta.

Chi può fare qualcosa al riguardo?

Le agenzie di rating e stanno facendo appieno il proprio lavoro di destabilizzazione… pro-domo degli azionisti viene da pensare…si sono persino scaglionate le tempistiche: ha iniziato Fitch a darci addosso a manovra non ancora ultimata, ha infierito Moody’s appena il testo è divenuto ufficiale , ora aspettiamo il colpo di grazia da Standard &Poor.

In tutto questo la BCE e il suo CEO Mario Draghi hanno taciuto anzi se possibile hanno rincarato la dose.

Eppure Draghi aveva annunciato una BCE disposta a fare tutto quanto necessario per contenere le eventuali crisi in area UE e definito(parole sue in conferenza stampa di poco tempo fa) il ruolo della BCE reattivo e non pro-attivo.

Possiamo dunque dire che la BCE e Draghi sono in ritardo?

Proprio la dinamica globale di ribassi ci suggerisce la risposta.

No BCE e Draghi non sono in ritardo. Il ribasso generalizzato dei mercati ci indica che era tempo per quel salutare storno che mancava da tempo in USA in particolare fuori da ogni ciclicità statistica.

Un intervento anticipato o meglio immediato della BCE avrebbe dunque avuto forti probabilità di risultare facilmente aggredibile dalla speculazione ribassista dei grandi Hedge fund che da tempo aspettavano ed auspicavano una simile occasione.

Lo stesso spread tornato ai livelli di cinque anni fa non ha ancora superato le vere soglie d’allarme.

Ora però il tempo è giunto. La BCE e Draghi hanno con la conferenza di oggi l’occasione di dare un seguito coerente agli impegni annunciati da tempo come propri della BCE stessa.

Indugiare oltre vorrebbe dire dare il là al fatto che movimenti di ribasso sin qui controllati come ci indicano le variazioni percentuali giornaliere, possano lasciare spazio al panico e vere e proprie sedute di sell-off con prezzi fuori controllo e spread alle stelle.

Basteranno poche parole di Draghi di apertura monetaria (margini di manovra sui tassi non ve ne sono) per rilanciare e ri-attualizzare il QE della BCE sui bond governativi per ridare tono e morale agli operatori.

Dall’altra parte dell’oceano il ciclo economico è ancora fortissimo e Trump non vede l’ora di mettere fine a questo storno fastidioso per i suoi sondaggi di gradimento.

Insomma basta poco per una calmieratura generalizzata: BCE e Draghi il tempo è ora!

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