Occhio alle tre streghe: domani roll over dei futures

ProiezionidiBorsa

Come ogni tre mesi il terzo venerdì del mese si hanno le cosiddette scadenze tecniche col roll-over di buona parte dei futures su indici azionari e azioni. In sostanza si passa dalla scadenza di settembre a quella di dicembre.

Da lustri questa occasione viene denominata delle tre streghe, in inglese il triple witching day.

Per chi ha posizione lunghe si rende quindi necessario chiudere le posizioni e riaprirle contestualmente sulla nuova scadenza, così come i portatori di opzioni in perdita sono costretti  a incamerare la perdita ovvero i titoli sottostanti.

Si registra dunque un aumento dei volumi fortissimo che è implicito nella stessa natura delle giornata.

Una volatilità indotta che non sempre i market maker sono disponibili a tenere sotto controllo esponendosi oltre-misura. Nel caso specifico sono stati raggiunti importanti target settimanali e quindi un po’ di cautela non guasta. Anche perché sul fronte macro , guarda caso, le tre streghe hanno richiamato tutti all’ordine oggi pomeriggio di vigilia.
Alcuni dati infatti sparsi qua e là non promettono nulla di buono:

Vendite di abitazioni esistenti (Ago)

5,34M

5,35M

5,34M

Vendita di case esistenti (Mensile) (Ago)

0,0%

0,3%

-0,7%

Fiducia dei consumatori (Set)  

-2,9

-2,0

-1,9


Nulla di sconvolgente a livello di ciclo economico USA ma quanto basta per far sì che magari proprio a cavallo o subito dopo  le scadenze tecniche si registri qualche realizzo anche significativo.
Va ricordato che in passato lo S&P500 ha spesso invertito la propria corsa proprio subito dopo avere ritoccato significativamente i massimi storici, guarda caso proprio come accaduto oggi.

Il dato europeo sulla fiducia è la classica “chicca” di riserva che , confermo, mantiene uno scarso valore strutturale ma può certamente incidere sul sentiment delle giornata immediatamente successiva anche visto l’orario tardivo in cui è stato pubblicato.
Un calo a -2.9 verso sentiment a -2% e comunque rimarchevole e denota una volta di più lo scolamento da ciclo macro europeo e statunitense.
Lettura ancora più evidente se si confronta il posizionamento delle borse: negli USA a ritoccare i massimi storici , in Europa a cercare , faticosamente, di allontanarsi dai minimi di periodo.

Il passaggio di Draghi dal “Whatever it takes”  ovvero la BCE farà tutto ciò che serve a un poco promettente “occhio ai rischi” è la conferma che l’area UE, mai così divisa, è in fibrillazione e che le tensioni sociali e politiche rischiano da un momento all’altro di presentare il conto. Conto che i mercati non mancheranno di scontare verosimilmente anche cercando di anticipare le notizie.

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