Occhio a scegliere i marchi di pasta che consumiamo perché non tutta la pasta che serviamo in tavola è italiana al 100%

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La pasta è il simbolo per eccellenza della cucina italiana. Amata nel Mondo, difesa nelle diete, è sulla nostra tavola quotidianamente, o quasi. Si stima che nel 2019 ciascuno di noi abbia consumato in media oltre 23 kg di pasta. Occhio a scegliere i marchi di pasta che consumiamo perché non tutta la pasta che serviamo in tavola è italiana al 100%.

Regolamenti in vigore

Il Regolamento Europeo 775/2018 introduce l’obbligo di inserire in etichetta l’indicazione del Paese d’origine o del luogo di provenienza dell’ingrediente primario di un prodotto. Il Decreto MIPAAF (Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali) del 26 Luglio 2017 prevede una ulteriore trasparenza nell’indicare, in etichetta, l’origine della pasta e del riso (paese di coltivazione del grano e paese di molitura). Inoltre, si afferma, se il grano duro è coltivato almeno per il 50% in Italia, si potrà usare la dicitura: “Italia e altri Paesi UE e/o non UE”. È questa, quindi, una deroga al Regolamento europeo prima citato, secondo il quale i cibi a indicazione geografica (DOP, IGP e STG) possono omettere l’indicazione d’origine della materia prima utilizzata.

Cosa ci dice l’indicazione geografica?

Molti marchi di pasta hanno il marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta). Questo non implica necessariamente che la pasta sia stata fatta con semola di grano duro italiano. È possibile e lecito? La risposta è sì. È il meccanismo delle indicazioni geografiche. Le DOP (Indicazione d’Origine Protetta) soddisfano 3 condizioni: ricetta tradizionale italiana, materia prima italiana, luogo di produzione o di trasformazione in Italia. Le IGP, invece, soddisfano 2 delle 3 condizioni. Quella non soddisfatta è la materia prima, 100% italiana.

Occhio a scegliere i marchi di pasta che consumiamo perché non tutta la pasta che serviamo in tavola è italiana al 100%

Molte marche famose sul mercato utilizzano semola ricavata da grano importato. Basta leggere con attenzione le indicazioni riportate sulla confezione per capire se la pasta che stiamo per acquistare sia 100% italiana oppure no. L’unica condizione per farlo è quella di essere a conoscenza dell’obbligo di dichiarazione d’origine. Perché le scelte dei consumatori, qualsiasi esse siano, devono sempre essere consapevoli.

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