Occhio a questi segnali che potrebbero essere spie di abuso emotivo da parte di familiari, colleghi o amici anche fidati

relazione

Il tema che trattiamo oggi è piuttosto scottante ma di stringente attualità.

Da pochi giorni, un po’ in sordina vista la situazione internazionale, abbiamo festeggiato la Giornata internazionale della donna.

È in occasioni isolate come questa, come ad esempio anche la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, che purtroppo releghiamo certe riflessioni.

In realtà, certe forme di abuso psicologico non conoscono genere e possono riguardare indistintamente uomini e donne.

Ciò che è peggio è che, in alcuni casi, “l’aguzzino” è qualcuno che può essere molto vicino a noi.

Da un compagno o amante, da un familiare o da un amico, possiamo ricevere in alcuni casi dei trattamenti che possono, in alcuni casi, sfociare nel patologico.

Non soltanto da parte di chi li mette in pratica ma soprattutto per chi li subisce. Per questo invitiamo a prestare occhio a questi segnali che vedremo insieme e che dovrebbero metterci la pulce nell’orecchio.

Occhio a questi segnali che potrebbero essere spie di abuso emotivo da parte di familiari, colleghi o amici anche fidati

In questo articolo parleremo in particolare di “gaslighting”, una forma di abuso e di manipolazione nella quale possiamo trovarci invischiati senza accorgercene.

A renderla particolarmente difficoltosa da individuare è il fatto che, a metterla in atto, possono essere persone a noi davvero vicine.

Un genitore, un amico, un fidanzato o una fidanzata, un datore di lavoro, un insegnante.

Il comportamento alla base di questo abuso è volto a screditare e mettere continuamente in dubbio ciò che il soggetto sostiene o fa.

Questo comportamento sarebbe attivato da un meccanismo di difesa del soggetto abusante che, così facendo, può evitare ogni conflitto interiore.

A pagare lo scotto, però, è l’altro presente nella relazione che può arrivare a veder seriamente compromessa la propria autostima.

Nei casi più gravi si può temere di esser “diventati pazzi” ed è possibile arrivare a sviluppare disturbi d’ansia, attacchi di panico, depressione.

Come fiutare certe pericolose dinamiche?

Occhio a questi segnali che potrebbero essere spie di abuso emotivo da parte di familiari, colleghi o amici anche fidati

Ci sarebbero alcune frasi chiave, che se ripetute nel tempo e nel corso di alcune discussioni fondamentali, dovrebbero farci drizzare le antenne.

  • “non stai bene, hai bisogno di farti curare da qualcuno”;
  • “sei il solito esagerato/a, fai un dramma per tutto”;
  • “guarda cosa ho fatto per colpa tua”;
  • “se ti senti così è solo colpa tua”;
  • “io non ho detto questo, ti stai inventando tutto”.

Queste sono solo delle frasi più frequenti che possono emergere nel corso di un abuso emotivo che abbia i contorni del gaslighting.

In ognuna di esse emerge la volontà di instillare il dubbio e convincere il soggetto di essere in difetto.

Per questo, se in una qualsiasi delle nostre relazioni, dovessimo sentire con una certa frequenza certe frasi soffrendone emotivamente, è consigliabile rivolgersi a uno specialista.

Solo un terapeuta potrà individuare con certezza certe dinamiche disfunzionali e fornire al paziente gli strumenti per riconoscerle e distaccarsene.

Approfondimento

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