Occhio a questi 50 centesimi perché potrebbero valere più di 1.000 euro

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Collezionare monete, come ben sappiamo, non è un hobby alla portata di tutti. Infatti, oltre ad avere una buona disponibilità economica, sono necessarie delle competenze che spesso hanno a che fare anche con la conoscenza della storia.

In Italia, per esempio, ci sono tantissime monete delle vecchie lire molto interessanti da un punto di vista storico, culturale e numismatico. Infatti, esistono alcuni esemplari, come queste 100 lire in oro del 1925, che oggi valgono un mucchio di soldi. In questo articolo, invece, parleremo di una moneta di 50 centesimi in argento, davvero molto particolare ed affascinante.

Caratteristiche della moneta

Sul dritto troviamo il profilo del re rivolto verso destra e contornato dalle scritte “UMBERTO I RE D’ITALIA”. In basso, appena sotto il collo, vi è inciso l’anno di coniazione, ossia il 1892.

Sul rovescio, invece, abbiamo al centro lo stemma sabaudo crociato, adornato con la corona reale ed il collare dell’Annunziata. Intorno ad esso troviamo a sinistra un ramo d’alloro ed a destra un ramo di quercia che si intrecciano.

Ai lati dello stemma è riportato il valore nominale “C. 50”, mentre in alto vi è la corona “Stella d’Italia”.

Occhio a questi 50 centesimi perché potrebbero valere più di 1.000 euro

Coniati in argento 835, questi 50 centesimi, come tutti gli altri esemplari di quel periodo, si emisero per rimpiazzare quelli realizzati in argento 900.
Questo perché, dato l’aumento del prezzo del metallo, la speculazione era talmente forte che molti pezzi si esportarono.

Per far fronte a questa situazione, proprio nel 1892, si cessò addirittura di produrre le monete da 50 centesimi. In seguito, negli anni successivi, si ritirarono e fusero, tanto da essere veramente pochi gli esemplari arrivati fino ai giorni nostri.

Date queste condizioni, chi possiede questa moneta in condizioni di Fior di Conio, potrebbe avere in mano anche più di 1.000 euro. Quindi, occhio a questi 50 centesimi datati 1892, senza però dimenticare anche quelli coniati nel 1889. Questi ultimi, infatti, nel medesimo stato di conservazione, potrebbero valere anche intorno ai 500 euro.

Tuttavia, va comunque precisato che per decretare il valore e lo stato di conservazione di una moneta è necessaria la perizia di un esperto.
Inoltre, si raccomanda di non effettuare vendite, e soprattutto acquisti, se non si conoscono le reali condizioni degli esemplari. Di queste monete, infatti, sono state riprodotte, negli anni, diverse falsificazioni.

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