Occhi puntati sull’occupazione Usa

ProiezionidiBorsa

Con l’approssimarsi della parte centrale di Agosto i giochi entrano nella parte cruciale con l’uscita di dati fondamentali negli Stati Uniti. Il dato sui nonfarm payroll (nuovi occupati non agricoli ndr) in uscita oggi e quello sull’inflazione in uscita la settimana prossima saranno quelli che sanciranno senza appello la possibilità ormai sempre più concreta di un rialzo dei tassi a Settembre. A meno di scossoni tellurici in termini di scostamento dalle attese, sembra che la FED sia ormai pronta a muovere in direzione di un rialzo del costo del denaro.

Dall’altra parte del celebre “cable” a Threadneedle Street la suspence non è certo mancata e questa volta non è stato il “provinciale” Mark Carney, governatore della Bank of England, ad inquietare gli animi di una City già provata da uno sciopero di 24 ore della Tube. È stato infatti Weale il vero protagonista del Super Giovedì, uno dei tradizionali falchi della BOE che ci ha abituato, in combutta con MacCafferty a voti favorevoli ad un rialzo dei tassi ogni qualvolta i fondamentali macroeconomici mostrassero anche il minimo segno di miglioramento.

Nonostante il mancato voto a favore (8 i favorevoli ad un mantenimento dell’assetto monetario, 1 in favore di un rialzo dei tassi), ciò che è uscito dalla riunione di politica monetaria di ieri è un outlook ampiamente positivo ed è stato lo stesso Mark Carney nella conferenza stampa a margine a sottolineare come la situazione attuale sia “in linea con un rialzo del costo del denaro”. Tuttavia, stante le dichiarazioni di voto, il mercato non ha potuto fare altro che prendere atto dell’assenza di urgenza nella Monetary Policy Committee che potrebbe spostare le prospettive di un rialzo dei tassi dall’autunno di quest’anno al 2016.

 

Market Movers

Alle 3:30 in Australia la pubblicazione dei verbali della riunione di politica monetaria della RBA.

Alle 7:45 in Svizzera il dato sulla disoccupazione è atteso stabile a 3.3% rispetto alla rilevazione precedente.

Alle 8:00 in Germania la produzione industriale dovrebbe mostrare un miglioramento a 0.3% dallo 0.0% del mese precedente. Il dato sulla bilancia commerciale è atteso in lieve calo a 21.5 miliardi dai 22.8 miliardi della rilevazione precedente.

Alle 8:30 conferenza stampa della Bank of Japan a margine della riunione di politica monetaria.

Alle 10:30 nel Regno Unito i dati sulla bilancia commerciale dovrebbero mostrare un deterioramento a -9.30 miliardi dai -8.00 miliardi della lettura precedente per il dato aggregato, mentre la componente non-UE è attesa a -2.40 miliardi dai -1.57 miliardi della lettura scorsa.

Alle 14:30 negli Stati Uniti il dato sui nuovi occupati non agricoli (non-farm payroll) atteso stabile a 223 mila unità rispetto alla lettura precedente per un tasso di disoccupazione atteso stabile al 5.3%.

 

EURUSD

Tra una miriade di dati contrastati la moneta unica continua il suo percorso di rafforzamento dopo i minimi relativi toccati ad inizio settimana. Il rapporto tra euro e dollaro statunitense si attesta in apertura dei mercati europei in area 1.0940 sulla scia di una ripresa della produzione industriale in Spagna e della bilancia commerciale tedesca, sorprendentemente migliore delle attese. Tuttavia l’attenzione oggi sarà rivolta principalmente al dato sul mercato del lavoro a stelle e strisce con il dato sui nonfarm payroll che, qualora uscissero in linea con il dato ADP deludente, potrebbero spingere EURUSD verso 1.10.

 

GBPUSD

Per una volta non è stato il governatore della Bank of England a stupire tutti. È stato infatti Weale il protagonista della riunione di politica monetaria di ieri: non votando a favore di un rialzo dei tassi d’interesse, come invece ci aveva abituato a vedere in tandem con l’altro falco MacCafferty, ha contribuito ad affossare la sterlina che ha perso terreno fino ad arrivare a 1.5465 nel rapporto con il biglietto verde. Ci ha pensato Carney a correggere il tiro sostenendo che l’economia britannica rimane solida e che “l’outlook è in linea con la necessità di alzare il tasso d’interesse”. Una discesa quindi solo parzialmente giustificata, ma sufficiente per riportare il cable in area 1.55 dove staziona anche in apertura dei mercati europei e in attesa della pubblicazione del dato sui nuovi occupati non agricoli negli Stati Uniti.

 

USDJPY

La Bank of Japan nella riunione di politica monetaria di ieri sera ha mantenuto invariato l’attuale assetto monetario così come l’outlook prospettico per l’economia giapponese che rimane quindi stabile e in ripresa. Tuttavia, dopo un iniziale rafforzamento dello yen dai massimi di ieri a 124.95 fino a quota 124.55, la divisa nipponica ha stornato e scambia in apertura dei mercati europei in area 124.80 soprattutto per effetto di una buona performance del mercato azionario con l’inidce Nikkei della borsa di Tokyo che guadagna lo 0.29% in chiusura di sessione. Attesa completamente concentrata sul dato principe di oggi negli Stati Uniti sul mercato del lavoro: venissero confermate le preoccupazioni sui tassi di crescita numerica dei posti di lavoro, lo yen avrebbe la possibilità di recuperare terreno fino a 124.50 e a secondo dell’entità del dato anche verso quota 124.00.

Emanuele Rigo

Ava Trade

Consigliati per te