O si prepara un condono tombale o per l’Italia è la tomba

condono

Dite che abbiamo esagerato nel titolo? Secondo noi per niente. E’ proprio così. O si prepara un condono tombale o per l’Italia è la tomba. Nel dirlo, ovviamente, facciamo riferimento alla stagione che si approssima alle porte a quell’autunno che ormai per definizione definiamo “caldo”. Vuoi perché viene dopo l’estate. Che è sempre un momento di relax. Vuoi perché segna il ritorno al lavoro dopo la pausa agostana. Quando i problemi vengono lasciati nelle grandi città, Roma e Milano su tutte, e si va al mare o in montagna per rilassarsi.

Ma l’autunno è definito caldo, da sempre, perché costituiva, appunto, la stagione in cui le proteste scaldavano il clima. Proteste per lo più operaie, soprattutto negli anni ’70. E che rischiano di ripetersi anche in questa stagione autunnale appena iniziata. Proprio così. E segnatevi la data in cui incominceranno i problemi veri. Che è il 15 ottobre. Quel giorno accadranno tre cose estremamente importanti. Per prima cosa l’Italia dovrà presentare alla Commissione UE la lista dei progetti per l’utilizzo del Next Generation EU. Cioè quello che da noi si chiama, impropriamente, Recovery Fund. Ed iniziare una lunga trattativa, fino a primavera, per veder approvata la massima parte dei progetti che presenterà. La seconda è che finirà lo stato di emergenza, iniziato a marzo.

Ma, soprattutto, è il giorno in cui si dovrà incominciare a ripagare le tasse. Perché dal 15 ottobre scadono le moratorie sulle rate della rottamazione ter e il saldo e stralcio. Imposte, tasse e tributi che dovranno essere pagati entro il 10 dicembre. E che in massima parte non lo saranno. Non solo. Quel giorno scadranno anche i rinvii per i pagamenti di tutte le entrate tributarie e non tributarie dovute. Entrate derivanti da cartelle di pagamento, avvisi di addebito e riscossione affidati all’Agenzia delle Entrate.

O si prepara un condono tombale o per l’Italia è la tomba

E’ nostra opinione che, stante l’attuale situazione, questi pagamenti non potranno essere affrontati. O quantomeno non lo saranno per una stragrande maggioranza delle cartelle in sospeso. Molte attività legate a settori fondamentali come il turismo e la ristorazione sono ancora chiuse. Sono stati persi 841.000 posti di lavoro. E tra poco scadrà il termine per la sospensione dei licenziamenti deciso dal governo. Che peggiorerà in maniera sensibile la situazione della disoccupazione. Il blocco dei licenziamenti scadrà un mese dopo, il 16 novembre.

Quindi che cosa succederà? Riteniamo che saranno prese misure estreme. Che potrebbero andare da una patrimoniale fino ad un prelievo forzoso di altro tipo. O ad una rottamazione quater. Oppure ci si metterà una mano sul cuore e si deciderà di dare un taglio deciso a quanto ancora si deve e che non si è potuto riscuotere stante la situazione emergenziale. Quindi, si farà un condono tombale, con ogni probabilità. Anche perché la Cassazione ha già dato parere favorevole a questa soluzione. Lo ha fatto con l’ordinanza numero 11187/2020. Quest’ordinanza sottolinea la possibilità di stralciare i debiti fino a 1.000 euro singolarmente. E non sul cumulo della cartella esattoriale. Lo stralcio, oltretutto, deve avvenire per singolo tributo. Il che significherebbe fare pace con il Fisco. E fare comunque entrare nelle casse dello Stato un bel po’ di soldi.

Se così non avvenisse, ci potrebbero essere molti pagamenti non effettuati. E molte situazioni di fallimenti, sia personali che aziendali. Una vera e propria tomba per l’Italia, appunto. Altro che autunno caldo, quindi. Sarà rovente.

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