Le Borse Americane chiudono la loro sessione al rialzo toccando per la prima volta nuovi record storici: il Dow Jones sfonda finalmente i 20.000 punti guadagnando +0,78%, il Nasdaq tocca 5.151,47 punti e S&P si avvicina a quota 2.300.
Il Bull Market prevale sui mercati internazionali. A maturare gli acquisti degli investitori sono una combinazione di fattori: trimestrali da urlo che superano le attese, crescita economica in continua espansione e implementazione delle politiche protezionistiche del nuovo presidente americano già preannunciate durante la sua campagna elettorale. I mercati sembrano dargli fiducia a differenza dei cittadini americani che continuano a manifestare il loro dissenso in piazza.
La sessione europea, trainata dall’apertura raggiante di Wall Street, ha condotto i listini al rialzo: il DAX infatti guadagna +1,82%, il CAC +0,99%, l’IBEX +1,73%, il FTSE di Londra +0,20% e il FTSE MIB +0,42%.
L’indice italiano, dopo una giornata di forti acquisti, riduce i guadagni alla fine delle contrattazioni a causa della sentenza della Consulta sulla legge elettorale. Nonostante il rally bancario dove vede come protagonista Unicredit che guadagna +8,94%, l’instabilità politica getta un tono negativo.
L’Italia sarà prossima ad elezioni anticipate?
La coppia EUR/USD continua a mantenersi sopra 1,0725, cosa attende? La pubblicazione del Pil americano previsto per domani alle ore 14:30?
La Sterlina invece recupera terreno e viene scambiata a 1,2656 contro il dollaro e a 0,8499 contro l’euro. Oggi alle 10:30, peraltro, verrà pubblicato il PIL britannico.
Le commodoties, scomparso il clima di incertezza su Trump, perdono terreno: L’oro ritorna sotto quota 1.200$ all’oncia e l’argento sotto i 17$ all’oncia.
Il petrolio, invece, nonostante l’aumento delle scorte americane, rimane stabile sopra i 53$ al barile.