Nuove terapie che studiano e usano le scoregge contro il cancro, infarti e ictus

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In un precedente articolo abbiamo affrontato il tema su cosa ci possono rivelare sul nostro intestino i gas che produciamo. Adesso, invece, ci si concentrerà su quali possono essere le nuove terapie che studiano e usano le scoregge contro il cancro, infarti e ictus.

Infatti, è una novità la notizia che in Gran Bretagna, l’Exter University, ha pubblicato proprio uno studio sul Medicinal Chemistry Communications su questo argomento. Sembra, in effetti, che i peti possano essere alla base di nuove terapie utili contro tumori, ictus ed infarti.

L’acido solfidrico prodotto dai batteri durante la fase digestiva, avrebbe effetti benefici e protettivi sull’organismo. Questo varrebbe però solo se presente in piccole quantità nelle cellule.

Entrando più nel dettaglio, gli scienziati con queste nuove sperimentazioni, stanno cercando di realizzare in laboratorio, un composto denominato AP39. Con questo composto, si produrrebbero piccole quantità di acido solfidrico da inviare alle cellule.

I presupposti della ricerca

Facendo un passo indietro, la teoria da cui sono partiti i ricercatori è molto interessante. Sembrerebbe che, se nel nostro organismo è presente una malattia, le cellule, per regolare le loro infiammazioni, producono, attraverso gli enzimi, piccole quantità di acido solfidrico.

Quest’ultimo, è utilissimo per il buon funzionamento dei mitocondri responsabili della produzione di quell’energia fondamentale per controllare le infiammazioni. Il composto AP39 può, quindi, diventare fondamentale per nuove terapie contro i tumori e diverse malattie

Quindi, l’uso di nuove terapie che studiano e usano le scoregge contro il cancro, infarti e ictus non è un’ipotesi surreale ma molto più concreta di quello che si pensa.

Al momento, i risultati sono limitati ma molto buoni. Infatti, le singole cellule stressate che sono state trattate con AP39 hanno i mitocondri protetti e le cellule restano in vita.

Adesso serve passare alla sperimentazione umana

Serve passare alla fase successiva della sperimentazione sugli esseri umani e sperare che possano esserci degli ottimi risultati. Se così fosse, questa sarebbe una scoperta molto importante per la lotta ad alcune patologie cardiovascolari, oltre che per il cancro e anche la demenza.

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