Nuove opportunità commerciali per le piccole e medie imprese italiane con il Patto per l’Export

Ministero degli Esteri

In Italia si assiste da almeno 10 anni a un progressivo peggioramento dei dati macroeconomici. In generale, la domanda di beni e servizi dei consumatori è diminuita, così come sono diminuiti gli investimenti da parte delle imprese che faticano a programmare le scelte economiche future in un clima di incertezza aggravato dalla pandemia. Contestualmente la spesa pubblica statale è spesso e volentieri assoggettata ai tagli lineari.  Con essi  i responsabili dell’economia italiana provano, purtroppo invano, a ridurre il debito pubblico in rapporto al prodotto interno lordo (PIL). Ma c’è un indice macroeconomico che per fortuna ancora si salva: le esportazioni nette.

All’interno di questa guida ProiezionidiBorsa oggi presenta alcune nuove opportunità commerciali per le piccole e medie imprese italiane con il Patto per l’Export. Esso è  promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Cos’è il Patto per l’Export

Alla base del Patto per l’Export vi è una visione strategica tesa a far accrescere il volume delle esportazioni, cioè delle vendite dei beni prodotti dalle aziende italiane sui mercati esteri.

Il documento si compone di 5 punti che includono: la premessa, i principi del Patto, i pilastri strategici, le risorse finanziare, le tempistiche e i prossimi passi.

Il Patto seppur sintetico tratta numerosi argomenti fondamentali per il raggiungimento dell’obiettivo. Tra questi vi sono la promozione del Made in Italy, la lotta all’Italian sounding (fonte di perdita di parecchi miliardi di euro l’anno per le eccellenze del belpaese) e il sostegno alla digitalizzazione. Ma soprattutto il documento della Farnesina presta grande attenzione alle PMI nell’ottica di allargare la platea delle aziende italiane in grado di commerciare con l’estero. Non è un percorso facile né immediato, ma questo è sicuramente un passo nella direzione giusta.

Un lavoro di squadra

Il Ministero degli Esteri, si è detto, è l’istituzione che ha promosso il Patto. Tuttavia il progetto è stato discusso, approvato e condiviso da numerosi altri Ministeri, enti pubblici e associazioni di categoria di ogni genere. A titolo di esempio si possono citare il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Inoltre, il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, il Ministero dell’Innovazione Tecnologica e della Digitalizzazione, Cassa Depositi e Prestiti,. Ancora, SACE, SIMEST, ICE, Confindustria, ABI, Coldiretti, Confitarma, Confagricoltura, Conflavoro PMI, Assarmatori.

L’elenco è davvero lungo, per consultarlo interamente e scoprire il Patto per l’Export e le nuove opportunità commerciali per le piccole e medie imprese italiane consigliamo di visitare il sito istituzionale del Ministero degli Esteri.

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