Non tutti sanno che Napoli poteva sparire in questo periodo storico

Napoli

Napoli non è soltanto una perla italiana. Fa parte della cultura mondiale e riesce a esprimere un attaccamento alla vita e alla bellezza che tutti popoli le invidiano. Pensiamo soltanto alla sua gastronomia, al teatro napoletano, alla sua poesia e alla sua arte. Soprattutto, pensiamo alla cultura di una città che ha conosciuto tantissime civiltà.

Tuttavia, nel passato abbiamo rischiato di perdere tutto. La follia dell’essere umano non conosce limiti ed esistono precisi momenti storici in cui l’umanità si è davvero avvicinata all’apocalisse. Per Napoli, il periodo più cupo risale proprio nel ventesimo secolo. Infatti, non tutti sanno che Napoli poteva sparire in questo periodo storico.

I gravissimi danni dei bombardamenti

Parliamo purtroppo della Seconda Guerra Mondiale e dei bombardamenti degli alleati. La storica Gabriella Gribaudi ha addirittura sostenuto che Napoli ha raggiunto il triste primato di prima città italiana per numero di bombe cadute dal cielo. Nel solo 1943 si contano infatti più di 180 raid aerei.

L’obiettivo dei bombardamenti su Napoli era duplice: da una parte si voleva affievolire la potenza militare italiana, in special modo quella navale e alimentare. In secondo luogo, era chiaro l’intento degli alleati: piegare il morale degli italiani e farli ritirare dalla guerra.

Dal 1942 parteciparono ai bombardamenti su Napoli anche gli americani. In quell’anno avvenne il primo bombardamento a tappeto della città: l’obiettivo era proprio quello di colpire gli incrociatori e il porto. Tuttavia, le bombe del tempo non avevano la precisione chirurgica di quelle che purtroppo si producono oggi. Vennero, dunque, colpite le Chiese, i palazzi, gli ospedali e anche moltissime piazze e strade.

Non tutti sanno che Napoli poteva sparire in questo periodo storico

A seguito dei bombardamenti, la popolazione civile cominciò a fuggire. Ci sono persino alcune testimonianze che sottolineano come dagli aerei alleati i piloti sparavano anche sulla popolazione civile inerme. A fine del 1943 sembrava la fine per Napoli.

La città, infatti, si trovava nelle retrovie della cosiddetta linea Gustav, la linea difensiva che i tedeschi avevano costituito per bloccare l’avanzata degli alleati. La popolazione napoletana si sollevò senza aspettare l’arrivo degli alleati, ma subì ulteriori bombardamenti. Fortunatamente, la popolazione riuscì a liberare la città da sola impedendo l’ulteriore e definitiva distruzione.

Approfondimento

Sembra incredibile ma ecco la città al Mondo con più napoletani e non è Napoli.

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