Non svuotare la casella di PEC è rischiosissimo e il motivo è questo

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Quest’oggi con gli Esperti di Diritto e Fisco di ProiezionidiBorsa parleremo di PEC. O, più comunemente, di Posta Certificata.

La Posta Elettronica Certificata nasce all’incirca 12 anni fa, come uno strumento innovativo nell’ambito della comunicazione tra persone, imprese, pubbliche amministrazioni e professionisti.

Un’alternativa digitale, dunque, alla tradizionale raccomandata con ricevuta di ritorno che consente di inviare e ricevere e-mail dal valore legale.

Tramite la PEC infatti, si certifica l’invio e l’avvenuta consegna del messaggio.

Affinché vada a buon fine la notifica della PEC è necessario che sia il mittente che il destinatario siano dotati di una casella di PEC presso uno dei gestori autorizzati dall’Agenzia per l’Italia digitale.

Dallo scorso primo ottobre 2020, per legge, sono tenuti ad avere una casella di PEC tutte le imprese, sia individuali che societarie. E ciò secondo quanto prescritto dal DL Semplificazioni. Oltre agli imprenditori e ai professionisti. Nonché alle Pubbliche Amministrazioni che sono state tra le prime ad utilizzare il sistema di Posta Elettronica Certificata.

Al di là della breve premessa introduttiva su cos’è la PEC e a cosa serve, soffermiamoci su un’operazione da non sottovalutare quando si ha una casella di PEC.

Non svuotare la casella di PEC è rischiosissimo ed il motivo è questo.

Non svuotare la casella di PEC è rischiosissimo ed il motivo è questo

La maggior parte, se non addirittura tutti gli atti della Pubblica Amministrazione, pensiamo alle cartelle esattoriali dell’Agenzia Entrate Riscossione, o alle multe per le violazioni del Codice della Strada, oppure ai contributi dell’INPS, sono notificati a mezzo PEC. Ai soggetti obbligati per legge ad avere questo tipo di casella.

Ma cosa succede quando la casella di PEC è piena? La notifica di un atto va a buon fine anche quando la casella di PEC è piena? A queste domande i Consulenti di ProiezionidiBorsa cercheranno di rispondere.

Iniziamo col dire che anche la PEC, proprio come una casella di e-mail ordinaria, ha un limite di spazio consentito.

Una volta esaurito questo spazio consentito, la casella non è più in grado di ricevere o inviare altri messaggi.

Per cui è bene stare molto attenti e non sottovalutare questo aspetto. Assicurandosi periodicamente di svuotare la casella. E cestinando i messaggi non importanti. Così facendo si eviteranno brutte sorprese.

La Corte di Cassazione interviene

La Corte di Cassazione ha ormai affermato il principio in virtù del quale anche quando la casella di PEC è piena, la notifica di un atto è perfezionata.

Questo sta a significare che nel momento in cui la PA inoltra una PEC al soggetto che per legge è obbligato ad avere un proprio indirizzo PEC, e la sua casella PEC è piena, la notifica è comunque regolare.

Il messaggio automatico con il quale si comunica al mittente che il destinatario della notifica ha la casella di PEC piena equivale alla ricevuta di avvenuta consegna.

Proprio come se l’atto fosse stato regolarmente notificato.

Per cui non svuotare la casella di PEC è rischiosissimo e il motivo è questo.

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