Non soltanto è risaputo tra i bambini, ma anche la scienza ha fatto finta di credere all’esistenza di Babbo Natale

babbo natale

Che Babbo Natale esista sul serio è fatto risaputo dai bambini in tutto il Mondo. Non ci sono dubbi per loro che Babbo Natale esista. Gli adulti, invece, con uno sguardo più disincantato sono convinti che sia frutto di una fantasia, una pura invenzione. In parte perché sono o si sentono essi stessi gli artefici, in parte perché hanno (avrebbero) gli strumenti per distinguere l’invenzione dalla menzogna. Nella teoria dei fatti, questo strumento in grado di diradare le nebbie dell’ignoranza, si chiama scienza.

Ma cosa succede, se la scienza trova dei risultati cui è difficile credere? Per esempio, la meccanica quantistica ha evidenziato proprietà del Mondo così contro-intuitive (seppur funzionanti) cui è difficile credere anche con un bagaglio di conoscenze adeguato. Se per esempio la scienza dovesse dimostrare l’esistenza di Babbo Natale? Ebbene, è proprio quello che è successo. Non soltanto è risaputo tra i bambini, ma anche la scienza ha fatto finta di credere all’esistenza di Babbo Natale.

La letteratura scientifica su Santa Claus

Esiste una vasta letteratura scientifica ormai che ha studiato le varie sfaccettature della storia di Babbo Natale. A quale velocità deve viaggiare per andare in tutte le case del Mondo nella stessa notte? Come fa a calarsi nei camini un omone così grosso e con tutti quei regali? A tutte queste domande, la scienza ha provato a dare delle risposte. Nel dicembre del 2017, un articolo scientifico scritto dall’associazione dei medici di famiglia canadesi, aveva il titolo “What’s in your socking? Evidence around Santa Claus”. L’articolo terminava con un consiglio: che sia vero o falso, è meglio che tu sia buono.

Non soltanto è risaputo tra i bambini, ma anche la scienza ha fatto finta di credere all’esistenza di Babbo Natale

Gli scienziati, come tutti gli esseri umani, hanno senso dell’umorismo. È chiaro che gli articoli pubblicati su Santa Claus siano dei divertissement, dei giochi per il Natale. Non è un caso che quasi tutti questi articoli siano stati pubblicati gli ultimi giorni di dicembre. Eppure, all’interno di questi articoli, ci sono statistiche, numeri, formule, e termini scientifici (usati impropriamente e abilmente). L’unica discriminante che abbiamo per sapere che si tratta di scherzi è che conosciamo l’argomento e la risposta.

Cosa succede invece, quando non conosciamo l’argomento? Come facciamo a sapere se quel che è scritto in un articolo scientifico sia plausibile o errato? Cosa succede se persone incompetenti scrivessero, a sproposito e senza un’analisi critica della citazione delle proprie fonti, un articolo il cui titolo potrebbe essere: È incredibile, ma a dispetto di quanto si pensi, Babbo Natale esiste davvero secondo la scienza?

La scienza è l’arte del dubbio. Chiunque può affermare che i risultati siano menzogneri o falsi o incompleti o l’esatto contrario. È proprio questa la cifra della scienza. Salvo naturalmente che la falsità o incompletezza dei risultati debba essere dimostrata. E che qualcun altro metta in dubbio i nostri risultati. Attraverso un affinamento dei risultati otterremo delle risposte che, con alta probabilità, potrebbero essere corrette.

Nell’era Covid che stiamo vivendo, sappiamo bene che non tutti ritengono la scienza sia in grado di chiarire alcunché. Purtuttavia, il processo scientifico è il miglior strumento che abbiamo contro l’ignoranza, la superficialità e la malafede che sono ben più dannose di qualsiasi pandemia.

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