Non solo influenza e problemi all’intestino perché c’è un nuovo virus che sta girando e viene dalla Russia

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La primavera e i cambi di stagione sono di norma caratterizzati da diverse malattie. La classica influenza, i virus intestinali, le allergie e tanto altro sono una vera croce per i soggetti più fragili. Riniti, episodi di diarrea, vomito: tutti disturbi a cui ormai molti sono abituati e che succedono con più frequenza in corrispondenza del cambio di stagione. Non si può negare che siano molto fastidiosi. Tuttavia, a volte non solo influenza e problemi all’intestino a cui bisogna stare attenti ma anche ad altro. Ormai quando si parla di “virus” l’argomento non è più solo quello della salute. Anche i dispositivi tecnologici come computer e smartphone possono essere colpiti da qualche software malevolo.

È il caso di quello che sta succedendo a seguito del conflitto russo-ucraino. Una guerra che si sta combattendo non solo con le armi, ma anche sul web e a colpi di bit. Un esempio per tutti: il noto antivirus Kaspersky, sviluppato da un’azienda russa, era diffusissimo prima del conflitto. Oggi sembrerebbe essere stato quasi bandito da tutta Europa. L’est Europa e i Paesi dell’ex Unione Sovietica ospiterebbero da anni diversi collettivi e gruppi di hacker più o meno specializzati. Da questi gruppi proverrebbero la gran parte dei virus informatici del pianeta.

Non solo influenza e problemi all’intestino perché c’è un nuovo virus che sta girando e viene dalla Russia

La novità dell’anno si chiama “Process Manager”. Sono stati alcuni ricercatori a scoprire questo nuovo virus informatico che, secondo quanto emerso, sarebbe stato sviluppato dal collettivo russo Turla. Questo gruppo di criminali informatici sarebbe responsabile anche di altri attacchi a server occidentali, perfino governativi, non solo in Europa ma anche negli Stati Uniti. Process Manager è uno spyware, che si installa in automatico scaricando altre applicazioni all’apparenza innocue. Un modo per riconoscerlo è la grande quantità di autorizzazioni che vengono richieste.

Il vero campanello d’allarme è quando un’applicazione chiede accesso alla fotocamera, al WiFi, al microfono, alla lista chiamate e SMS, e soprattutto alla lista contatti. Distrattamente, l’utente potrebbe accettare e non rendersi conto di star autorizzando un software spia. Anche altre applicazioni sarebbero responsabili di questo contagio: app che sono state scaricate ben 10 milioni di volte dal Play Store. I dati rubati vengono inviati agli hacker, che poi li rivenderanno ad altre aziende interessate. Attenzione dunque alle autorizzazioni concesse e alle applicazioni che si scaricano. Sempre meglio scaricare una applicazione in meno per avere un grado di sicurezza in più.

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