Molti non sanno che dalle attività di gioco lo Stato percepisce dei soldi. Non si scommette più e il danno è servito anche allo Stato che ha perso tanti miliardi. Questo buco diventerà sempre più grande fino a quando non si ritornerà a giocare a Superenalotto, bingo, scommesse, Lotto. Negli ultimi 10 anni lo Stato ha preso dai giochi oltre 90 miliardi. Se vogliamo analizzare gli introiti dello scorso anno lo Stato si troverà 10,6 miliardi di euro.
Gallina dalle uova d’oro
Il settore dei giochi è sempre stato coccolato dai vari Governi perché la classica gallina dalle uova d’oro. Dalla voce dei giochi si è sempre riusciti ad attingere soldi per far quadrare i conti. A farne le spese sono sempre stati gli operatori di gioco che vedevano ridotte le proprie competenze. Nel 2016 la tassazione è cambiata si è passati da quella sulla raccolta a quella sul margine. Gli apparecchi da intrattenimento sono quelli più vessati: in 15 anni il prelievo unico erariale sulle slot è aumentato del 76%.
Videolotteries quanti soldi generano
Le videolotteries sono entrate nel nostro sistema gioco da 11 anni. La tassazione ha avuto un incremento sbalorditivo: +325%. Slot e Vlt coprono il paniere della raccolta per oltre il 50 per cento. Quindi per fare soldi lo Stato ha aumentato la tassazione. Per quest’anno lo Stato a dicembre 2019 aveva previsto di incamerare 7,8 miliardi di euro. Oggi quelle cifre saranno difficili da realizzare visto lo stop forzato per il coronavirus. Molti altri soldi dovevano venire dal Lotto con proventi per 2,5 miliardi. Altri 600 milioni sarebbero arrivati dalla ‘tassa sulla fortuna’.
Cosa si prevede per il futuro
Non si scommette più e il danno è servito anche allo Stato. Si ipotizza che con un ritorno alla ‘normalità’ dal mese di giugno si rischia di pesare da marzo a maggio, 3 miliardi di euro di minori entrate. Il coronavirus è riuscito a compiere un autentico miracolo: questa volta a chiedere soldi per sopravvivere sono le società di gioco e non lo Stato come sempre avvenuto.
