Non mettere questi cibi a contatto con l’alluminio

stagnola

Non mettere questi cibi a contatto con l’alluminio. Una guida per riconoscerli e ridurre i rischi.

I fogli d’alluminio, chiamati anche “carta stagnola”, sono molto utili per sigillare e conservare gli alimenti. Eppure presentano rischi per la salute che si concretizzano se ne facciamo un utilizzo improprio. Per questo è importante conoscere le indicazioni di sicurezza e sapere quali sostanze non vanno mai abbinate a questo materiale.

Tracce d’alluminio nei cibi: quali sono i rischi per la salute

Piccole quantità di metalli sono presenti naturalmente in molti cibi, ma un accumulo di alluminio nell’organismo umano può dare origine a gravi problemi. I danni sono soprattutto a carico delle ossa e del sistema nervoso. I soggetti più vulnerabili sono i bambini e gli anziani.

Gli studi condotti fortunatamente dimostrano che l’utilizzo “normale” di alluminio per conservare e cuocere i cibi non ci porta a superare le soglie di sicurezza.
Meglio sottolinearlo per allontanare le paranoie, ma restando consapevoli: un potenziale rischio c’è e si evita seguendo scrupolosamente le indicazioni.

In Italia le regole per un utilizzo sicuro sono riportate sulle confezioni di carta, teglie e vassoi d’alluminio.

Quali sono le sostanze con grande potere estrattivo e perché non mettere questi cibi a contatto con l’alluminio

Esistono sostanze con un maggiore potere estrattivo rispetto ad altre. Significa che accrescono la migrazione delle particelle di metallo dall’involucro al cibo che mangeremo.

Fogli e vaschette d’alluminio non devono stare a contatto con alimenti fortemente acidi.
Tra questi abbiamo il limone ed altri agrumi, l’aceto e tutti i cibi marinati o conditi con queste sostanze. Tra gli ingredienti molto acidi abbiamo anche il pomodoro e i suoi derivati.

Non vanno conservati in carta stagnola gli alimenti molto salati.
Tra questi rientrano ad esempio i salumi e naturalmente tutto ciò che è conservato sotto sale, come capperi o acciughe.
La classica immagine di un pesce cotto al cartoccio, con sale e limone, suggerisce ad esempio un utilizzo scorretto e potenzialmente pericoloso della carta stagnola.

Anche la lasagna con sugo di pomodoro non dovrebbe stare a diretto contatto con l’alluminio, specialmente in fase di cottura. Una volta ogni tanto non danneggerà la salute, ma se ogni giorno ripetessimo simili procedure ecco che potremmo subirne gli effetti negativi.

Non mettere questi cibi a contatto con l’alluminio, perché le sostanze acide ed il sale fanno sì che l’alluminio migri dal contenitore all’alimento.

Altre indicazioni utili per usare l’alluminio in sicurezza

Oltre a non mettere questi cibi a contatto con l’alluminio, le variabili a cui stare attenti sono il tempo di contatto, le temperature e la frequenza di utilizzo.

È meglio usare questo materiale per conservare i cibi in frigorifero. La bassa temperatura infatti limita lo scambio di metalli. A temperatura ambiente, si consiglia di non superare le 24 ore.

Alcuni cibi sono più sicuri di altri, e potremmo confezionarli in alluminio anche fuori dal frigo, perché hanno un basso potere estrattivo. Tali alimenti possono essere conservati anche oltre le 24 ore. Tra questi abbiamo cacao e cioccolato, caffè e spezie, zucchero, cereali, pasta secca e prodotti da forno. In quest’ultimo caso la farcitura non deve essere a contatto con il contenitore e non ci devono essere sale o ingredienti acidi in superficie. Via libera a cibi essiccati come legumi secchi, frutta secca, funghi e ortaggi essiccati.

Infine, ricordiamo di sciacquare le vaschette prima dell’uso e di non riutilizzarle più volte.

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