Non il tremore ma questo segnale è l’anticamera del Parkinson che annuncia il rapido aggravamento 

Parkinson

Il Parkinson è una malattia neurodegenerativa a lenta evoluzione ai danni delle cellule cerebrali che producono la dopamina, determinando come sintomo evidente, disturbi del movimento. In particolare la malattia è causata dalla degenerazione di neuroni nella substantia nigra, una piccola parte del cervello. E proprio questa alterazione comporta una consistente riduzione di dopamina, la sostanza che controlla i movimenti del corpo. Inoltre sembrerebbe che accumuli di proteina detta alfa-sinucleina dal midollo al cervello, diffonderebbero la malattia a tutto il cervello. Principali sintomi sono il tremore, la bradicinesia, l’instabilità posturale e la rigidità.

Ma stando alle recenti scoperte in merito sembrerebbe che non il tremore ma questo segnale è l’anticamera del Parkinson, un segnale che annuncia il rapido aggravamento del quadro. Infatti a questo segnale si associano anche altri sintomi di carattere non motorio come ad esempio difficoltà nel linguaggio, depressione, ansia, disturbo del sonno. La malattia si manifesta intorno ai 60 anni e i casi sono in aumento soprattutto in virtù dell’avanzare dell’età della popolazione. Tuttavia secondo autorevoli studi, alcuni sintomi facilmente sottovalutati, potrebbero presagire l’insorgenza della malattia molti anni prima. Infatti, la spia del Parkinson arriva con questi sintomi spesso trascurati anche 20 anni prima.

Non il tremore ma questo segnale è l’anticamera del Parkinson che annuncia il rapido aggravamento

Questa malattia è tra le più temute perché nonostante i passi avanti della ricerca, ad oggi, non esistono cure o farmaci che possano impedirne l’insorgenza. Tuttavia, il progresso scientifico è sulla buona strada con alcuni straordinari farmaci che proteggono il cervello da Parkinson e Alzheimer.

Inoltre, adottare uno stile di vita sano e seguire un regime dietetico equilibrato potrebbero diminuirne il rischio con l’inserimento di alimenti specifici. Proprio come descritto nell’articolo “È questa l’eccellente bevanda che mantiene giovane il cervello contro il Parkinson”.

Molti sono gli studi e le ricerche che hanno come obiettivo quello di scoprire sintomi che possano predire la malattia. In tal modo si potrebbe trovare prima dell’avanzamento, una terapia che possa migliorare la vita dei pazienti. Secondo un recente studio il disturbo del comportamento del sonno in fase REM può essere un fattore di rischio per l’aggravamento dei sintomi del Parkinson. Tale disturbo, detto anche RBD, ovvero Rapid Eye Movement sleep Behavior Disorder, è di tipo motorio e comportamentale e si manifesta nella fase REM.

Questo disturbo comporta la perdita di atonia muscolare propria della fase REM provocando movimenti anche bruschi durante il sonno. In particolare si è riscontrato che tale disturbo (RBD) fa presagire una progressione più rapida della malattia. Infatti lo studio è stato condotto con diverse analisi rilevate ogni 6-12 mesi. Ciò ha consentito di rilevare, alla fine del periodo, un avanzamento più marcato del Parkinson. Questo elemento potrebbe essere di notevole importanza per la diagnosi e la terapia dei pazienti. Tuttavia, è sempre opportuno confrontarsi con il medico ed esporre sintomi ed eventuale storia familiare.

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