NIO: tempi duri a Wall Street per la rivale cinese di Tesla

nio

Se Tesla rappresenta un’eccellenza dell’innovazione nel settore delle auto elettriche, NIO dovrebbe essere considerata la sua diretta concorrente cinese. Diciamo dovrebbe, perchè in realtà sembra che il titolo non se la stia passando molto bene. E prima di entrare nel vivo dell’analisi, è bene comprendere il contesto dell’EV, ovvero il mercato delle auto elettriche.

Il settore delle auto elettriche

La rivoluzione EV è partita intorno al 2010, con un’iniziale diffidenza e scarsa diffusione. A seguito di una maggiore sensibilizzazione nei confronti dell’ambiente e una migliore responsabilizzazione dell’uomo nei confronti del pianeta, la diffusione delle auto elettriche ha avuto una spinta non indifferente. Se analizziamo i dati dell’EAFO (European Alternative Fuels Observatory), notiamo subito che è un trend in forte ascesa e su una base previsionale le EV supereranno il 50% del totale venduto entro il 2040.

Vendite auto elettriche

I maggiori players del segmento EV

Se da una parte si parla quasi esclusivamente di Tesla Motors nel settore, c’è da dire che ormai anche le grandi compagnie automobilistiche come Toyota, Ford, General Motors e BMW sono all’opera da tempo e pronte per accettare l’affascinante sfida. E come è possibile immaginare, tutto ciò rappresenta un problema per realtà come Tesla, ad esempio, che vedono minare la propria ascesa.

NIO: l’alternativa cinese a Tesla

È parere comune che le aziende cinesi siano inclini alla clonazione dei prodotti e brevetti industriali occidentali. Ed è forse proprio questo uno dei motivi che ha scatenato la cosiddetta guerra commerciale tra USA e Cina. In tali contesti di emulazione, l’azienda cinese di nome NIO ha deciso di voler intraprendere la strada dell’EV, ponendosi come diretta alternativa all’azienda fondata da Elon Musk.

Focus sul titolo NIO

La compagnia è stata fondata a Shanghai nel 2014 da William Li, imprenditore cinese proprietario di Bitauto e NextEV. Nel 2016 lancia sul mercato il suo primo modello, la NIO EP9 e nel 2018 entra a far parte dei titoli azionari di Wall Street con un valore iniziale di 6.26$ per azione.

Grafico NIO

Come si evince dal grafico, non sembra essere affatto una storia di successo. Dall’esordio ha perso quasi il 50% del suo valore, riprendendosi a marzo del 2019 dopo l’annuncio di trimestrali abbastanza discrete e arrivando ad una quotazione di circa 10 dollari. Da quel momento ad oggi il titolo NIO (NYSE-NIO) è stato in trend ribassista fino a giugno per poi fluttuare in area 2.50-3 dollari.

I problemi di fondo dell’azienda

È innegabile che ciò che ha potuto influenzare il settore automotive (la guerra commerciale) ha avuto ripercussioni anche sulla startup cinese. Ma al di là dei fattori esterni, i problemi potrebbero risiedere nel management interno.

Un esempio su tutti è la mancata attuazione del piano di costruzione della sede produttiva a Shanghai. La decisione di volersi ancora servire di società esterne per la costruzione delle auto, ha suscitato perplessità negli investitori, oltre a denotare una mancanza di solidità.

Come se non bastasse, a luglio scorso NIO ha subito anche un sostanzioso calo delle vendite a causa del ritiro di uno stock di 5000 batterie a rischio di incendio.

Outlook sul titolo azionario

In conclusione, è chiaro che NIO non sia ancora pronta per affrontare al meglio questa sfida. E la valutazione non certo positiva di questo titolo si basa anche sul fatto che essendo una giovane startup, ci si aspetterebbe qualcosa in più.

Spostando il punto di vista, la view ottimistica si potrebbe basare esclusivamente sulle potenzialità dell’EV in Cina, che secondo alcune è un segmento destinato a prendere almeno il 50% dell’intero mercato automotive.

Consigliati per te