Nikkei 225 e Shangai C.: segnali in chiaroscuro

ProiezionidiBorsa

La chiusure marginalmente positive di stamani del Nikkei 225( +0.40%) e dello Shanghai C. (un più rilevante +0.81%) non debbono ingannare.

Dai dati macroeconomici di giornata delle due grandi nazioni asiatiche giungono segnali in chiaroscuro. Per la Cina poi tutto sotto le attese.

Dati macroeconomici di giornata

  JPY IPC di Tokio (Annuale) (Nov) 0,8% 1,1% 1,5%
  JPY Tasso di disoccupazione (Ott) 2,4% 2,3% 2,3%
  JPY Produzione industriale (Mensile) (Ott) 2,9% 1,2% -0,4%
  CNY Indice dei direttori agli acquisti del settore manifatturiero (Nov) 50,0 50,2 50,2
  CNY Indice PMI non Manifatturiero (Nov) 53,4 53,8 53,9
  JPY Ordini di costruzione (Annuale) (Ott) -16,5% 1,0%
  JPY Fiducia delle famiglie (Nov) 42,9 43,3 43,0
  JPY Nuovi cantieri edili residenziali (Annuale) (Ott) 0,3% 0,4% -1,5%

 

Possiamo dire che, almeno per oggi, probabilmente le chiusure di borsa non rispettano assolutamente l’esito dei numeri pubblicati.

Da un punto di vista macroeconomico il Giappone infatti può godersi prezzi in calo a Tokio a fronte di una impennata della produzione industriale salita a +2.9% da 1.2% atteso e  un misero -0.4% precedente.

Poi evidentemente sul Nikkei 225 hanno pesato più che la disoccupazione al 2.4% vs 2,3% (dati comunque che in Europa ci sogniamo) il forte calo degli ordini di costruzione e dei cantieri nuovi. Oltre alla fiducia delle famiglie anche essa sotto le attese.

Il Nikkei 225 (analisi e previsioni) in cerca di equilibrio

Dopo l’illusione estiva di un attacco a livelli mai più visti da anni e anni il Nikkei225 sta ora provando almeno a chiudere il 2018 con il segno positivo dopo che a ottobre si è precipitosamente rimangiato tutta la crescita annuale e anche di più.

I dati macroeconomici di oggi confermano lo stato di ripresa dell’industria giapponese ma nel contempo la non stabilità complessiva del ciclo economico.

Sarebbe lecito pensare di conseguenza che il Nikkei 225 sarà a rimorchio dei principali listini europei da qui a fine anno, anche se la chiusura di novembre pare garantire all’indice nipponico un ‘autonomia direzionale superiore al solito.
Rispetto a un indice globale , insomma, potrebbe essere il momento per sovrapesarlo.

La Cina segna il passo lo Shanghai Composite tiene

Due dati macro pessimi: l’Indice dei direttori agli acquisti del settore manifatturiero e l’Indice PMI non Manifatturiero non sono bastati a frenare la voglia di recuperare terreno dell’Indice cinese Shanghai Composite.
La borsa cinese viaggia a oltre -20% da inizio anno penalizzata dal rallentamento economico cui si è aggiunta la cosiddetta guerra dei dazi.
Nonostante i timidi segnali di recupero, lo Shanghai Composite pare un indice ancora da non sovra pesare nei propri portafogli. Troppe incertezze sul fronte del ciclo economico e del commercio internazionale vitale per l’economia cinese.

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