Niente redditometro, annuncia la Corte dei Conti

Agenzia delle Entrate

Il redditometro, doveva rappresentare il principale strumento per contrastare l’evasione fiscale. Tuttavia, è rimasto inutilizzato, con buona pace per gli evasori. La conseguenza potrebbe essere che, in assenza di siffatto strumento di controllo, molti cittadini che guadagnano tanto, finiscono per dichiarare molto poco. Il tutto, con la conseguenza anche di approfittare degli incentivi e degli ausili statali, nelle ipotesi più paradossali. La notizia sul “niente redditometro” è stata annunciata dalla Corte dei conti, nella deliberazione sul rendiconto generale dello Stato relativo al 2019. In altri termini, dalla relazione della magistratura contabile è emerso che, stando ai dati degli accertamenti sintetici emessi dall’Agenzia delle Entrate, del redditometro non c’è traccia.

Ciò in base ad una stima effettuata con riferimento agli ultimi 5 anni. In pratica, lo scorso anno sono stati emessi 1.850 accertamenti sintetici del reddito delle persone fisiche. E detto riscontro fa emergere che mai erano stati così pochi, dal 1991, data in cui è stato introdotto il redditometro. Si pensi, infatti, che nel solo 2012 gli accertamenti erano stati più di 37mila. Quello che non si capisce facilmente è il perché, essendoci il redditometro come risorsa a disposizione. Ciò significa, naturalmente, anche minori entrate per lo Stato.

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Conseguenze

Il niente redditometro fa pensare ad un Fisco estremamente elastico di fronte agli evasori. Nel contempo, però, il Governo continua a dichiarare di aver collocato la lotta all’evasione fiscale in cima alla lista delle priorità. Infatti, la soglia massima dell’uso dei contanti è stata abbassata già dal primo luglio. Si prevedono benefici a chi usa la moneta elettronica al posto delle banconote.

Il tutto, in vista della tracciabilità dei trasferimenti di denaro, con il precipuo scopo di combattere l’evasione. Tuttavia, mentre da una parte si impone agli esercenti l’utilizzo del Pos, dall’altra, non è prevista sanzione per chi non rispetta questo vincolo. Si tratta, quindi, di una sorta di obbligo fievole, in quanto il suo adempimento è rimesso alla volontà dello stesso destinatario del dovere.

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