Niente contributi per un anno con l’esonero che fa bene alle tasche e vale un regalo di 3.000 euro a queste categorie

lavoratori autonomi

Il Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ha firmato il decreto interministeriale, che prevede l’esonero contributivo per lavoratori autonomi e professionisti. È quanto si apprende da un comunicato del 7 maggio 2021 del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Niente contributi per un anno con l’esonero che fa bene alle tasche e vale un regalo di 3.000 euro a queste categorie.

La Redazione di ProiezionidiBorsa, sempre pronta ad informare i Lettori, quest’oggi, in pochi minuti di lettura, illustrerà di cosa si tratta. Il Ministero del Lavoro nel frattempo rende noto che i suoi uffici hanno avviato già lavori interlocuzione con l’Istituto Previdenziale Nazionale. Ciò al fine di concretizzare il prima possibile e garantire la più ampia platea di beneficiari.

Con il Decreto Sostegno sono stati stanziati 1,5 miliardi di euro, che vanno ad incrementare le risorse del Fondo presso il Ministero del Lavoro. Tale Fondo era stato istituito dall’ultima Legge di Bilancio, che aveva stanziato 1 miliardo di euro.

Niente contributi per un anno con l’esonero che fa bene alle tasche e vale un regalo di 3.000 euro a queste categorie

Il decreto interministeriale definirà i requisiti per accedere all’esonero contributivo, le modalità di presentazione della domanda, cause di esclusioni, termini e scadenze. L’esonero contributivo giunge come una manna dal cielo, per tutti i lavoratori autonomi e liberi professionisti, che hanno più di tutti sofferto della crisi economica. L’obiettivo è finanziare il cosiddetto “anno bianco contributivo” delle partite IVA. Si prevede, quindi, un esonero parziale dal versamento dei contributi previdenziali per il 2021. L’importo massimo sarà di euro 3.000.

I beneficiari sono:

  • professionisti iscritti alla Gestione separata INPS;
  • lavoratori autonomi iscritti a forme di gestione previste dal d.lgs. n.103/1996 e dal d.lgs. n.504/1994;
  • medici infermieri e altri operatori sanitari in pensione, ma temporaneamente in servizio per l’emergenza epidemiologica.

Per quanto riguarda le categorie ai numeri 1 e 2, ai fini dell’esonero, dovranno aver subito un calo di fatturato nel 2020, non inferiore a 33% rispetto a quello del 2019. Inoltre, dovranno aver percepito, per il 2019 un reddito complessivo non superiore a 50.000 euro.

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