Netflix: nubi all’orizzonte per il titolo a Wall Street

Netflix

Quando si parla di Netflix da un punto di vista imprenditoriale è inevitabile elogiare la compagnia americana che ha avuto una crescita esponenziale in tutto il mondo. Nell’analisi che segue cercheremo di fare luce su alcuni punti che potrebbero rappresentare una spina nel fianco per il titolo a Wall Street in un prossimo futuro.

Un po’ di storia

In un primo tempo l’attività principale di questo colosso dell’on-demand, fondato nel 1997 in California, era diversa da quella attuale, poiché non era altro che una società di noleggio DVD via Internet. Solo nel 2008 ha avviato l’attività di streaming online su richiesta, continuando fino ai giorni nostri. Nel 2013 ha allargato gli orizzonti, proponendosi anche come vera e propria casa di produzione e nel 2016 contava più di 125 serie e film originali.  Da un punto di vista dell’accoglienza è stato un grande successo: a metà del 2018 poteva contare su più di 120 milioni di utenti.

I motivi del successo

Il 1997 era l’anno in cui Internet era pronto per la grande espansione. E di conseguenza lo era anche il mercato dell’e-commerce, con Amazon che iniziava i suoi primi esperimenti. Proprio su questa scia Randolph e Hastings pensarono di iniziare la propria attività, che come abbiamo detto era quella del noleggio e la vendita dei DVD via web. Ma è chiaro che sono riusciti a cavalcare l’onda perché la crisi di Blockbuster e del noleggio fisico aveva ormai spianato loro la strada.

I possibili problemi per il futuro

Sostanzialmente sono due i fattori che potrebbero minare le fondamenta di questo gigante. Da una parte la perdita (o l’abbandono) di serie tv e contenuti molto seguiti e popolari per i suoi utenti, cosa che inevitabilmente porterà ad un calo dei clienti e quindi di fatturato. Non a caso quest’anno la compagnia ha annunciato che per la prima volta si è verificata una perdita di utenti e le stime di crescita sono state addirittura disattese, con soli 2,7 milioni di clienti a fronte del doppio previsti.

L’espansione dei competitors

Se Netflix è riuscita come compagnia di streaming on demand a dominare il mercato, è stato forse anche per l’assenza quasi totale di competitors in grado di tener testa. Ma oggi la situazione è cambiata e sono pronte per la sfida aziende come Amazon con Prime Video, la stessa HBO con il suo “Max” e il gigante Disney che sta per uscire con il suo servizio a novembre 2019.

Uno sguardo al  grafico del titolo

Netflix è stato da sempre considerato uno dei migliori titoli azionari. L’acronimo FAANG, tanto blasonato e che raggruppa i 5 migliori titoli del Nasdaq,  non a caso comprende anche l’azienda californiana. Del resto se vediamo la crescita su base decennale, il grafico qui sotto parla chiaro.

Un po’ diversa, però, si presenta la situazione a livello grafico su base annua. Dopo il massimo di inizio maggio in cui si è portato a 386 dollari per azione (riprovandoci anche agli inizi di luglio), è iniziata una discesa che ha portato il titolo in area 308,93.

Grafico Netflix su base annua

In conclusione, al di là degli aspetti puramente tecnici, se teniamo conto dei due fattori sopra citati, investire nel titolo Netflix al momento potrebbe essere una mossa  azzardata e da ponderare con attenzione il market timing.

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